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Come sviluppare il senso del ritmo
di [user #29446] - pubblicato il

Mi è capitato spesso di avere a che fare con allievi dal senso ritmico piuttosto vago. Da bravo maestro, il mio primo suggerimento era di fare gli esercizi col metronomo, ma in realtà non funzionava quasi mai. Essendo la situazione particolarmente delicata (diciamo così), infatti succedeva semplicemente che il metronomo andava da una parte e l’allievo, con l’esercizio, andava da tutt’altra parte. Proprio quando stavo per arrendermi, però, mi sforzai di cercare una via più profonda. Non volevo arrendermi, nonostante la situazione fosse davvero difficile.
 

Riflettendo su cosa sia, per l’essere umano, il senso del tempo trovai delle risposte soddisfacenti: per l’essere umano il senso del tempo serve a coordinare, per esempio, i passi di una corsa, serve ad ascoltare e comprendere il nostro cuore, non romanticamente inteso, serve proprio a farci accorgere di quando siamo stanchi, se il cuore batte troppo veloce, e quindi a farci capire che è il caso di fermarsi a riposare.
Serve a farci palleggiare con un pallone (sia in senso calcistico, sia in senso cestistico, sia in qualunque altro senso).
La logica conseguente deduzione (quella che già dall’inizio cercavo) fu che tutti siamo dotati di senso del tempo.
La sfida allora è cambiata: si tratta di capire che fine abbia fatto, o meglio, si tratta di capire come renderlo utilizzabile nel nostro campo.

L’analisi del lavoro da svolgere da parte dell’allievo era la seguente:
1 ascoltare il metronomo
2 decodificarne la velocità ovvero la ciclicità
3 muoversi (suonando) a tempo.

Fatta quest’analisi, ho provato a risalire alle cause del fuori tempo, come si fa con il segnale della chitarra quando non va: seguendo il percorso.

Al punto tre, ho verificato che la coordinazione necessaria era a disposizione dell’allievo, in tutti i casi: infatti senza metronomo erano tutti perfettamente in grado di suonare con una decente regolarità ritmica.
Al punto due ho risposto sopra: se sai correre sai decodificare e riprodurre un tempo, ma per un’ulteriore verifica chiesi all’allievo di battere le mani a tempo mentre suonavo. Niente: andava fuori tempo.
Dedussi che fra i punti uno e due c’è un filtro: le sovrastrutture. Io chiamo così l’insieme delle norme, reali o desunte, di comportamento, di pudicizia, di vergogna in sintesi, tutto ciò che ci inibisce e ci rende meno spontanei.

Cercai allora, con qualche chiacchera, di mettere l’allievo a suo agio, cercando di creare fra noi due una maggior complicità. Riprovammo, ma ancora niente.

Il nodo allora era al punto uno il metronomo fa click. "Ma tu lo senti?” gli chiesi, e ovviamente rispose "sì" convinto. Ma qui lo sappiamo tutti: c’è una grande differenza fra sentire e ascoltare. E allora mi inventai il gioco del silenzio: posammo le chitarre e, in una stanza silenziosa (così sembrava) ci mettemmo ad ascoltare. Le macchine in lontananza della via Cassia, la ventola del computer, il click regolare dell’orologino, la ronza del neon.
A questo punto gli chiesi di ascoltare il metronomo e suonare a tempo: divideva in due ogni click con la precisione di un cecchino (o come la freccia di Guglielmo Tell).

Ovviamente dopo quest’esperienza, durata alcune settimane, forse mesi, con diversi allievi, e qui ovviamente riassunta, riprovai analoga soluzione ad analoghi casi sempre con risultati positivi. Ormai più di un allievo alla primissima lezione, dopo dieci minuti dall’inizio della lezione, suona a tempo. Non perché molto più bravo di quell’altro, ma perché io vado dritto al punto, stavolta.

In effetti l’essere umano desume l’80% delle informazioni sul mondo esterno tramite la vista, e forse il dato è vecchio di qualche decennio, quindi ormai sicuramente aumentato.
Il punto, quindi, è riuscire ad ascoltare bene, con attenzione e con concentrazione il metronomo. Per far questo è, spesso, necessario prima aumentare l'attenzione, in generale, verso i segnali provenienti dall'orecchio.
Un altro giochino che faccio spesso, infatti, è quello di riconoscere i rumori a occhi chiusi: dico all'allievo di chiudere gli occhi e di dirmi come ho prodotto alcuni rumori. Mi strofino le mani, gratto la cucitura dei jeans, la penna sul leggìo, il plettro sul foglio, ecc.

Dobbiamo ricominciare ad ascoltare i suoni, a usare l’orecchio, non solo per spararci dentro le cuffiette del lettore MP3 al massimo volume. Al contrario, lo dobbiamo sensibilizzare. Come pretendiamo altrimenti di poter produrre musica?

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standing ovation
di yasodanandana [user #699]
commento del 29/10/2011 ore 09:0
standing ovation
Rispondi
Re: standing ovation
di bend_it [user #29446]
commento del 29/10/2011 ore 14:0
WOW!! Aspettavo un tuo commento YASO...ma addirittura il primo! Così positivo poi! Avemmo a discutere in coda al mio articolo sull'uso della voce e dell'orecchio. Lì il campo era più ampio ma il significato era (voleva essere) lo stesso che esprimo qui. Alcuni passi dei due articoli, infatti, sono proprio uguali. Grazie per l'apprezzamento !! Alla prossima!
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Re: standing ovation
di yasodanandana [user #699]
commento del 29/10/2011 ore 14:1
la questione e' un'altra... ovvero... se uno ama insegnare ed elabora metodi per farlo in un modo che a lui risulta particolarmente efficace ha tutto il mio rispetto e ammirazione... (lo faccio pure io.. uno dei miei mestieri e' insegnare musica, anche se non insegno chitarra) il disaccordo, da parte mia, esce fuori quando sostiene che per progredire, o per diventare un buon chitarrista, musicista o quant'altro, in qualsiasi genere di musica, tale metodo e' irrinunciabile o che e' irrinunciabile seguire un metodo di apprendimento... tu, in questo articolo, ti sei astenuto da sostenere concetti del genere, e quindi, siccome hai detto un sacco di cose interessanti, hai la mia approvazione (per quel che conta) al 2000% :-)
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CLAP CLAP CLAP
di celestino [user #29932]
commento del 29/10/2011 ore 09:2
*applausi* ..articolo non utilissimo..di più!! (per me almeno).
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Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 29/10/2011 ore 09:2
Corretto, suonare sul metronomo è molto difficile per i principianti, ma perchè sono troppo prese a suonare senza sbagliare per poter ascoltare il metronomo. Il tuo discorso è sostanzialmente giustissimo, ma lo riassumerei più semplicemente così: Ci vuole il suo tempo affinchè un principiante impari ad ASCOLTARE mentre SUONA. Per fare un esempio, ti posso dire che il nostro batterista che, per motivi troppo lunghi da spegare, ha l'esigenza di suonare su basi preregistrate con per solo riferimento una traccia col click, all'inizio era in grandissima difficoltà, quel click gli dava un fastidio enorme e lo mandava addirittura fuori tempo, semplicemente perchè non c'era abituato a quel suono. Ora con un po' d'esercizio tutto è andato a posto. Certo qui si parla di un batterista, il cuore del ritmo, ma grossomodo è la stessa cosa, tutti in certe situazioni abbiamo difficoltà ad ascoltare gli altri mentre suoni, anche solo un metronomo... Ciao Aldo
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Re: Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di bend_it [user #29446]
commento del 29/10/2011 ore 14:1
OCCHIO!! (o orecchio?) Non sempre il tempo (i giorni, i mesi e gli anni) ci insegna a far bene le cose. Questo avverrà solo se noi quel tempo lo passiamo a percorrere la strada giusta, nella giusta direzione, cercando ciò che ci serve, superando i nostri limiti reali, lavorando nel modo giusto.
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Re: Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di bend_it [user #29446]
commento del 29/10/2011 ore 14:1
...come evidentemente ha fatto, e sta facendo, il tuo batterista.
Rispondi
Re: Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di Tyler Durden [user #10062]
commento del 29/10/2011 ore 21:1
Sarà OFF-TOPIC, maaa... Un batterista che non è a suo agio a suonare sul click??? Vade retro...ma subito! :-) ...cioé, ma questo come ha studiato, finora, se per lui suonare sul click costituisce una così sconvolgente novità??? SaluTONES!!!
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Re: Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di perrynason [user #17170]
commento del 29/10/2011 ore 22:3
Attenzione! Un batterista che ascolta gli altri e cerca la giusta dinamica d'insieme può trovarsi a disagio col click perchè lo distoglie da ciò che succede nel gruppo. Ma uno così è molto più utile di un batterista click-dipendente! Secondo me il click è utile in fase di studio personale, oppure in sala di incisione per certi progetti, ma alle prove come sul palco bisogna ascoltarsi a vicenda e il click bisogna averlo "nella testa". Se il click gli serve perché va fuori tempo, forse non è ancora pronto per suonare con gli altri, ma se va a tempo e gli imponete il click per principio, la cosa è piuttosto discutibile. ;-)
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Re: Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 29/10/2011 ore 23:1
il click (o qualsiasi altro segnale di tempo personale per il batterista) e' irrinunciabile quando insieme al live del gruppo viaggiano anche sequenze programmate... il batterista deve per forza andare a tempo con esse, dato che il contrario e' impossibile... diversamente, se tutti suonano, anche per me il click e' strano...
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Re: Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 30/10/2011 ore 16:1
La risposta è molto più semplice di quanto si possa immaginare: il batterista è un dilettante (come noi...) che ha ripreso da poco dopo anni di inattività, è un autodidatta e ha sempre suonato in gruppo. Suonare sul click per lui è stata una vera novità, tutto qui...;-))) Salutoni Aldo
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Re: Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di perrynason [user #17170]
commento del 30/10/2011 ore 23:4
Ciao Aldo, la mia risposta era per Tyler che considerava inevitabile il click. ;-)
Rispondi
Re: Corretto, suonare sul metronomo è molto ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 31/10/2011 ore 09:1
;-)
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Ho suonato..
di Ford78 [user #17514]
commento del 29/10/2011 ore 09:2
... per due anni in una band dove l'altro chitarrista era NON vedente.. ma molto, molto "UDENTE".... ho imparato molto da questa situazione.. senza accorgermene ero portato a guardare il Batterista, piuttosto che a sentire quel che faceva, dopo qualche mese di prove ho affinato di più l'udito, senza guardare gli altri ASCOLTAVO quel che suonavano e riuscivo a estrarre dal mix del gruppo , ora il basso, ora la chitarra, ora la batteria.... e questo tipo do ascolto selettivo lo metto in pratica anche quando ascolto la musica, che so in macchina o dalle stereo di casa, è allenamento puro per cercare di dare sempre più importanza all'udito, che in campo musicale è quello che conta.. l'occhio inganna, l'orecchio no. Vi è mai capitato di voler titare giù un pezzo guardando un video musicale? E porvare a rifare le posizioni viste nel video ma senza ricavarne il suono corretto? Molte volte chi fa un video in quel momento è attore, fa scena e stop, non il musicista... dovremmo allenare l'udito con esercizi a doc, così come facciamo per padroneggiare la tecnica delle due mani !!
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Questo significa insegnare...Purtroppo non ...
di MicStone [user #20095]
commento del 29/10/2011 ore 09:3
Questo significa insegnare...Purtroppo non sono molti gli insegnanti ( o presunti tali) che vanno oltre la lezione...che si chiedono come mai l'allievo non riesca ad apprendere...Insegnare significa anche trovare l'approccio giusto con le persone che hai davanti ed adeguare la metodologia ad ognuno di loro...Bravo !
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1234 1234 1234 ecc.
di SLY666 [user #13374]
commento del 29/10/2011 ore 09:3
Io invece ...ho fatto prima su di me e poi con i miei alievi...quello ke tutti i drummer's fanno di norma ''Contare ad voce alta i 4/4 tenendo il tempo col piede ( Quasi tutti non riescono + a suonare...) sempre con drum Machine come metronomo ...Provateciii !!!
Rispondi
Re: 1234 1234 1234 ecc.
di bend_it [user #29446]
commento del 29/10/2011 ore 14:0
Ti faccio i complimenti, allora, perchè fare ciò che dici non è semplice per niente! Se per te questo è stato d'aiuto, come spesso a molti capita, vuol dire che il tuo punto di partenza non era poi così drammatico, anzi! Quello che tu proponi è stato uno dei tentativi fatti prima di raggiungere le soluzioni descritte nell'articolo. In casi particolarmente delicati non aiuta ed anzi complica di parecchio la faccenda. Ti spiego perchè: - Si richiede all'allievo una maggior coordinazione; se non riesce semplicemente a suonare a tempo, sarà per lui più difficile suonare, parlare, contare e battere il piede, sono 4 operazioni in simultanea contro una. E' 4 volte più difficile! Se lo fai fare col metronomo. - Se lo fai fare, invece, senza metronomo, non è affidabile perchè la fonte, il riferimento è sempre su se stesso ...è lui che suona, è lui che conta ed è lui che batte il tempo (ma è comunque un punto di partenza quando il problema risulta essere proprio la coordinazione). Il punto è coordinarsi ad una fonte sonora ESTERNA. Che sia un metronomo, o una base o il batterista del gruppo (o il bassista, o il pianista, o la cantante, ecc ...) Io poi spesso, piuttosto che col piede gli dico di tenere il tempo con ...la testa ("mima un colpo di testa ad ogni click") ... o con tutto il corpo. Più il movimento è ampio (più implica lo spostamento di pesi maggiori) più risulta necessaria una ciclicità, una regolarità. Se batti il piede lo batti quando ti pare ma se ti dico fai dei salti è più facile che siano regolari perchè renderli irregolari sarebbe più complicato dal punto di vista della coordinazione.
Rispondi
Re: 1234 1234 1234 ecc.
di SLY666 [user #13374]
commento del 30/10/2011 ore 10:0
Guarda..io ci ho lavorato un anno ...prima di riuscirci...ma e' uno studio in continua evoluzione (lo applico a tutti i brani da studiare ..non solo scale ecc. ecc ) Come ho scritto nel mio suggerimento ''Sempre'' xo' con La Batteria Eletr. di Logic Audio(nel mio caso) ...Ti posso assicurare per esperiernza che chi ha + difficolta' a studiare contando i 4/4 non sono gli Alievi che iniziano ,ho banbine di 10 Anni che suonano accordi a tempo contando !!! ...ma i Chitarristi che suonano da molto tempo....Io gli propongo sempre di fare Smock On T. W. prima senza contare e poi contando non arrivano alla 2° battuta !!!
Rispondi
Re: 1234 1234 1234 ecc.
di bend_it [user #29446]
commento del 30/10/2011 ore 19:3
ah beh anch'io sbaglierei ...lì c'è la sincope, mi pare.
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Bravo insegnante
di Mr_Pone utente non più registrato
commento del 29/10/2011 ore 09:5
Bell'articolo. Anche molti degli outing degli Accordiani di People, riguardano sempre dei "soli" su una base pre-registrata. Mai uno che dica "vi faccio sentire un bel ritmo" Questo per dire che molti trascurano l'aspetto del tempo, del ritmo e delle sue alterazioni e tutta l'attenzione va alla parte solista. Il perchè è intuibile ma crea danni e nasconde l'essenza vera della musica.
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Non ho parole! grandissimo!
di thomas73 [user #30095]
commento del 29/10/2011 ore 10:1
Non ho parole! grandissimo!
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Ho sempre avuto problemi ritmici ...
di beppeferra [user #29294]
commento del 29/10/2011 ore 10:2
e ho sempre pensato che fosse dovuto a mancanza di coordinazione: sono poco coordinato in molti sport (ho rinunciato da ragazzo al calcio e al tennis), quando ballavo mia moglie si metteva a ridere e mi prendeva in giro e anche quando suonavo in gruppo gli altri componenti mi dicevano che mi muovevo in modo "strano". Credo nel tempo e con l'esercizio di essere migliorato un poco, ma penso che il mio limite più grosso sia ancora quello. Ho preso da poco un metodo di M. Varini e mi sono arenato al primo esercizio ritmico che propone: battere i quarti con il piede e gli ottavi in levare con una mano tamburellando sulla cassa della chitarra, seguendo il metronomo. Non avevo mai pensato che potesse essere un problema di ascolto! Proverò a seguire i tuoi consigli ... Complimenti i tuoi articoli sono sempre interessantissimi! Grazie e continua a scriverne!
Rispondi
Dall'occhio all'orecchio
di perrynason [user #17170]
commento del 29/10/2011 ore 10:3
Come insegnante, di fronte allo stesso problema anche io ho fatto un percorso simile arrivando alle tue stesse conclusioni. Dunque questo tuo bellissimo e utilissimo articolo è per me una importante conferma. Questa è una annotazione che scrissi a margine di un percorso di composizione per gli studenti della "scuola media": "...Capita spesso lo studente che sembra non avere alcun senso ritmico. Sembra... Non riesce ad eseguire il proprio ostinato in sincronia col gruppo (ritarda, anticipa, si ferma...). Osserviamolo mentre suona con gli altri. Nella maggior parte dei casi ci accorgeremo che sta fissando un compagno del gruppo per trovare una sincronia visiva, in pratica che sta suonando "a occhio". La vista è il senso primario con cui ci rapportiamo alle cose, quindi perché non alla musica? ... Del resto la nostra vita è ormai accompagnata da un costante sottofondo musicale: al supermercato, nelle sale d'aspetto, in negozi e uffici... Situazioni a cui siamo completamente assuefatti. Dunque non è poi così scontato per tutti che la musica sia un linguaggio autonomo che ci impegna ad ascoltare (sentire non basta!). In questo caso facciamo notare al nostro studente che sta usando gli occhi e non le orecchie, quindi proponiamogli un semplice giochino: suonare con le spalle al gruppo (precisando che non si tratta di una misura punitiva!). Spesso il trucco funziona quasi subito. Ovviamente chi ha scarsa abitudine all'ascolto consapevole oppone maggiore resistenza, ma in generale questo è un buon sistema per sviluppare un ascolto attivo mentre si suona". Per chi fosse interessato, il percorso didattico, intitolato "Costruire la musica" è disponibile qui: vai al link
Rispondi
Re: Dall'occhio all'orecchio
di Tyler Durden [user #10062]
commento del 29/10/2011 ore 21:1
Questo è molto interessante. Molto! Lo farei leggere al mio bassista (arcinoto suonatore "ad occhio") :-) SaluTONES!!!
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Re: Dall'occhio all'orecchio
di perrynason [user #17170]
commento del 29/10/2011 ore 22:1
Non sembra, ma sono in tanti a suonare a occhio. Memorizzano delle posizioni ed eseguono tutta la sequenza a memoria senza ascoltare il risultato. In questo modo non si accorgono degli errori e sono gli altri a doverglieli segnalare. Come dice Bend_it devono riappropriarsi della capacità di ascolto.
Rispondi
A traino...
di perrynason [user #17170]
commento del 29/10/2011 ore 11:1
Scusa se sono prolisso, ma l'argomento mi prende! :) Un'altra causa del "fuori tempo", non facilissima da individuare, è il concetto di sincronia reale. Anche quando l'allievo ha imparato ad ascoltare, può esercitare questa abilità in modo scorretto, suonando non "sul tempo", ma "a traino". Cioè percepisce la regolarità delle pulsazioni che scandiscono il tempo, ma aspetta di sentirle prima di suonarci sopra. Il risultato è una esecuzione con una specie di "latenza" simile a quella di certe schede audio del pc (che poi sconfina di nuovo nel fuori tempo). A questo punto è solo una tipica manifestazione di insicurezza e spesso basta chiarire il concetto di Regolarità: "se aspetti di sentire le pulsazioni del tempo arriverai sempre un attimo dopo! Siccome le pulsazioni sono regolari sai già dove sono. Non aspettarle, suonaci SOPRA!".
Rispondi
Re: A traino...
di bend_it [user #29446]
commento del 29/10/2011 ore 13:4
...da un lato l'insicurezza, dall'altro la "poca fiducia" nella ciclicità degli eventi ...come se si chiedessero "e stavolta quando batte?". Comunque questo problema lo riscontro quasi esclusivamente quando l'approccio è visivo. Tante volte gli battevo il tempo con gesto plateale, giù- su dell'intero avanbraccio, proprio davanti i loro occhi, ed andavano a tempo, ...poi il gesto diventava più discreto ... poi il tempo lo tenevo con la penna sulla sedia, nascosta alla loro vista ...e non lo seguivano più ... allora, alcune volte addirittura gli tenevo il tempo sulla testa, bussandogli il cranio (e chiedendogli, "lo senti adesso?"). Comunque sul suonare "sopra" al tempo sto già scrivendo il prossimo articolo.
Rispondi
Cavolo che bell'articolo...Complimenti.
di Jimbo1982 [user #23595]
commento del 29/10/2011 ore 11:4
Cavolo che bell'articolo...Complimenti.
Rispondi
Il tuo approccio didattico insegnerebbe molto ...
di ArcangelGabriel [user #17331]
commento del 29/10/2011 ore 12:2
Il tuo approccio didattico insegnerebbe molto anche a molti trattati accademici di pedagogia musicale...
Rispondi
Sempre sublime!!! grazie!!!
di FranzFTM [user #27792]
commento del 29/10/2011 ore 13:2
Sempre sublime!!! grazie!!!
Rispondi
Darwinismo
di hammatoceras [user #31202]
commento del 29/10/2011 ore 13:2
dalla tua esperienza riportata qui in modo talmente chiaro che sembra quasi di essere lì, come uno dei tuoi allievi, mi è sembrato evidente come il risultato di quasi cinque milioni di anni di evoluzione abbiano registrato nel nostro DNA ciò che può essere il senso del ritmo o la sua traduzione in tutti gli aspetti del quotidiano. In fondo noi viviamo scandendo un ritmo perpetuo e perenne [se non addirittura eterno] dai cicli lunari, alle macchie solari, tutto è un ciclo e il ciclo non è altro che la summa del ritmo, ovviamente ho dovuto essere il più coinciso possibile, ma credo di essere chiaro almeno negli intenti. In sostanza ciò che è stata ed è la tua esperienza mi sembra la naturale manifestazione del naturale, tu hai il merito di averla riscoperta e riconosciuta. Per questo dal mio piccolo e modestissimo punto di vista ti faccio i miei complimenti. Bravo.
Rispondi
Sei un grande....sinceri complimenti (da uno ...
di SuperAdrian76 utente non più registrato
commento del 29/10/2011 ore 13:3
Sei un grande....sinceri complimenti (da uno che se potesse il metronomo lo disintegrerebbe al primo tic).
Rispondi
L'uso del metronomo è FONDAMENTALE!! Ci sono ...
di Lisso92 utente non più registrato
commento del 29/10/2011 ore 14:3
L'uso del metronomo è FONDAMENTALE!! Ci sono tanti di quei chitarristi che ti sparano giù scale ultrasoniche e poi non riescono a fare delle ritmiche a tempo. Tristezza...
Rispondi
mondiale!
di Emiliano Girolami [user #13]
commento del 29/10/2011 ore 14:4
Non aggiungerei altro
Rispondi
Re: mondiale!
di bend_it [user #29446]
commento del 29/10/2011 ore 14:4
WOW ..GRAZIE!!
Rispondi
chiedo: perche' un povero disgraziato di ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 29/10/2011 ore 16:3
chiedo: perche' un povero disgraziato di allievo di chitarra dovrebbe suonare sul metronomo invece che, per esempio, su qualche bel tempo suonato da una batteria elettronica? ci sono controindicazioni? o il metronomo, semplicemente, e' usato come (pallosissimo) retaggio dello studio della musica classica? fra l'altro nessuna musica al mondo e' accompagnata da un metronomo .. quindi si tratta di qualcosa che nel mondo reale non esiste.. dove sbaglio?
Rispondi
Re: chiedo: perche' un povero disgraziato di ...
di bend_it [user #29446]
commento del 29/10/2011 ore 16:5
Diciamo che il metronomo è un retaggio della didattica classica, più che della musica classica (che non è mai suonata a click, guai se lo fosse). Ovviamente il punto non è che sia un metronomo (lo dico anche a loro, agli allievi) ma che sia innanzitutto una fonte sonora esterna (infatti a lezione raramente uso il metronomo, ma, ...il mio piede, o mano o penna, eccc.) cioè se usano il loro piede non va bene, ma se usanano il mio (o di chiunque altro) si, va bene. Si dovranno abituare a suonare insieme ad altri, e lo studio col "metronomo" (messo fra virgolette così poi approfondisco) abitua ad ascoltare, appunto, altre fonti sonore. Spesso gli dico che va bene anche suonare su un disco (se si tratta di esercizi puramente ritmici, senza note) ... suonare sulle musiche dei dischi o della radio ,..purchè ci sia una batteria o un tempo palese. Ovviamente suonare su una batteria elettronica è più divertente e QUINDI più efficace. Ancora meglio suonare su basi. Proprio in questa settimana ho proposto ai miei allievi di andare sul sito jamstudio.com ed esercitarsi sulle basi, potendo cambiare la velocità, la tonalità e l'andamento, l'atmosfera generale della base. Hanno tutti gradito e studiato moolto più del solito. Miglioramenti palesi in una sola settimana!! Quindi il "metronomo" per me è qualunque fonte sonora esterna che fornisca un tempo il più "oggettivo" possibile, poi se è anche più realistico e completo (batteria o band intera) moolto meglio. Quindi bravo, grazie, hai specificato qualcosa di molto utile all'argomento!! Ultima considerazione: ad un allievo che parte da zero a dieci anni la cui famiglia affronta le spese dello strumento, dei libri e delle lezioni non chiedo di procurarsi una batteria elettronica ma un metronomo/accordatore che costa meno, che svolge doppia funzione, e che occupa meno spazio. L'utilizzo tra l'altro è più semplice e chiaro anche per bimbi ancora più piccoli. Una batteria elettronica magari la consiglio a chi è già più avanti, già bravino, più grande, magari 16 anni, e sa che una simile spesa "ulteriore" potrebbe essere garanzia di "miglioramenti ulteriori".
Rispondi
Re: chiedo: perche' un povero disgraziato di ...
di Tyler Durden [user #10062]
commento del 29/10/2011 ore 21:1
Vabè, dai...però giustamente alla fin fine oggigiorno su internet è possibile scaricare (a gratis) una marea di basi, pattern di batteria, loop, ritmiche, anche intere song private delle parti di chitarre e quindi utilissime a scopo didattico e per esercitarsi in condizioni veramente ottimali...senza aggravi e spese aggiuntive per la povera famiglia che sponsorizza il musicista in erba! :) D'accordo con te sul retaggio classico del metronomo, che appunto nasce in contesti meno tecnologici del nostro: penso che si debba essere molto aperti verso questi vantaggiosi nuovi supporti "digitali" all'apprendimento, come anche tu sottolinei "rendono" parecchio! SaluTONES!!!
Rispondi
Re: chiedo: perche' un povero disgraziato di ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 29/10/2011 ore 22:5
grazie.. delle.. spiegazioni.. sei.. stato.. gentilissimo.. !
Rispondi
Re: chiedo: perche' un povero disgraziato di ...
di tormaks [user #26740]
commento del 03/11/2011 ore 11:2
ciao, pensavo.... ma se uno non riesce a capire un beat unico, figurati se comprende un inseme di beat che magari hanno controtempi, levare etc etc.. io sono convinto che con il senso del ritmo ci nasci; si può imparare e migliorare certamente, ma come per tutte le cose se ce l'hai dentro, non ce n'è per nessuno: il metronomo non ti serve affatto. Ma evviva chi si sforza e riesce, a prescindere dal metodo, perchè la musica è felicità per tutti coloro che la suonano, pippe o virtuosi che siano. In realtà è la vita che è accompagnata da un metronomo, non la musica classica (che non è così pallosa, soprattutto se ti piace il metal) sono grato a tutti voi che mi date spunti di riflessione e crescita. tormaks
Rispondi
Re: chiedo: perche' un povero disgraziato di ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 03/11/2011 ore 15:0
io, che comunque mi guadagno lo stipendio suonando, e quindi forse tanto tremendo non sono, sono piu' facilitato a tenere il ritmo da un groove di batteria che da un semplice metronomo... e non solo io, dato che, per esempio, nella registrazione discografica la batteria, che sia vera o elettronica, e' la prima cosa che si realizza per dare modo agli altri musicisti di suonare su di essa, piuttosto che su un arido quattro quarti .. oltre a questo c'e' anche da mettere in conto la differenza di entusiasmo che generano un click e un bel groove..
Rispondi
grazie per l'insegnamento...
di edos [user #31315]
commento del 29/10/2011 ore 17:3
grazie per l'insegnamento...
Rispondi
"Un altro giochino che faccio spesso, infatti, ...
di Lennonsoda93 [user #23901]
commento del 29/10/2011 ore 17:4
"Un altro giochino che faccio spesso, infatti, è quello di riconoscere i rumori a occhi chiusi: dico all'allievo di chiudere gli occhi e di dirmi come ho prodotto alcuni rumori. Mi strofino le mani, gratto la cucitura dei jeans, la penna sul leggìo, il plettro sul foglio, ecc..." Questo credo sia veramente geniale, sono pochissimi i maestri che fanno seriamente un minimo di ear training e molti invece sono quelli che stupiti dicono agli allievi:"Ma come, non sai accordare ad orecchio?". Complimenti :)
Rispondi
Bravo. La maggior parte degli insegnanti di ...
di enrico73 [user #22985]
commento del 29/10/2011 ore 19:1
Bravo. La maggior parte degli insegnanti di chitarra non hanno la più pallida idea di che cosa sia la pedagogia e si lamentano per i pochi allievi... Bravo.
Rispondi
Veramente un bell'articolo. Sia per la tecnica ...
di Lady_fender [user #29572]
commento del 29/10/2011 ore 21:3
Veramente un bell'articolo. Sia per la tecnica (che è utilissima) che per la riflessione finale! Ridiamo valore all'udito, almeno voi (noi, dai!) che siete musicisti!
Rispondi
Articolo fantastico! io ero uno di quelli che ...
di luca_gila [user #21754]
commento del 29/10/2011 ore 21:4
Articolo fantastico! io ero uno di quelli che col metronomo andava comunque per i fatti suoi :) poi con ascolto e attenzione in effetti sono migliorato moltissimo e ora non ho più problemi, seguo il mio temo che mi immagino in testa, quello della batteria del mio gruppo, quello di un base senza problemi e posso dedicare parte delle mia attenzione ad altro per migliorare in altri ambiti pensando a ciò che suono. Ancora complimenti per l'articolo edit: avevo letto un interessante libro su un argomento simile, in cui si parlava, oltre al senso del ritmo, anche alla musica in generale e dei suoni che,secondo lo scrittore, erano innati in ciascun essere "homo sapiens" da tempi antichissimi ma che non venivano esercitati e gli veniva dedicata poca attenzione, che quindi sarebbe stato necessari riabituarsi ad ascoltare. molto interessante, peccato che non ricordi il titolo...
Rispondi
Grazie.
di adriano26 [user #24319]
commento del 30/10/2011 ore 02:2
Semplicemente grazie.Questo articolo scardina un sacco di riflessioni e domande ch mi ponevo questi giorni sull'uso del metronomo sia durante le prove,sia durante le registrazioni di una semplice chitarra acustica.E conferma quanto ho pensato spesso in questi mesi:per riuscire ad insegnare qualcosa,bisogna fare rapporto con chi si ha di fronte,Insegnare semplici nozioni serve a poco!!Complimenti ancora per l'articolo.
Rispondi
Wow!!! Bellissimo articolo complimenti!!!! Mi ...
di MrMax [user #21268]
commento del 30/10/2011 ore 09:5
Wow!!! Bellissimo articolo complimenti!!!! Mi ha aperto gli occhi, anzi me li ha chiusi!! ahah P.s. "le sovrastrutture. Io chiamo così l’insieme delle norme, reali o desunte, di comportamento, di pudicizia......" piu che tu Freud.
Rispondi
Re: Wow!!! Bellissimo articolo complimenti!!!! Mi ...
di bend_it [user #29446]
commento del 30/10/2011 ore 19:5
Probabile ..ma io NON ho mai letto Freud, nè nessuno me ne ha raccontato 8cioè si, ma , ...per quanto mi riguarda può anche essere una simpatica coincidenza!! COMUNQUE GRAZIE! Mi hai insegnato qualcosa anche tu! la prossima volta dirò "come dice Freud" ..odio le citazioni, però! :-)
Rispondi
Ho assistito ad una clinic di Jeff Berlin ed ...
di paolinux [user #14508]
commento del 30/10/2011 ore 18:2
Ho assistito ad una clinic di Jeff Berlin ed lui è profondamente contrario all'utilizzo che in genere si fa del metronomo. Dal mio punto di vista le sue posizioni mi sono sembrate esagerate, ma ho potuto capire meglio con alcuni esempi che ha portato e nel tempo che parte del suo atteggiamento è fondato su solide basi. Io ritengo che il metronomo sia fondamentale in tutti quegli esercizi nella quale sono coinvolte tecniche che dobbiamo affinare o imparare, ma per il senso ritmico gli esercizi da fare sono altri. Io da chitarrista ho imparato e imparo molto da metodi per batteristi come (il primo) Dante Agostini e il metodo di Benny Greb e per suonarli non è necessario l'ausilio di un metronomo e suonarli con la chitarra è un buon esercizio.
Rispondi
Re: Ho assistito ad una clinic di Jeff Berlin ed ...
di bend_it [user #29446]
commento del 30/10/2011 ore 20:0
Innanzitutto bisogna distinguere in base al livello, ...se parli dei principianti che hanno problemi a battere le mani a tempo su un brano da discoteca (tuzz tuzz) è una cosa (e suonare, cioè riuscire a suonare, col metronomo è un obiettivo primario e vitale) ... se parli invece di chi vuole perfezionarsi nel jazz o nella classica o nel blues o nel rock, e già suona e padroneggia lo strumento con disinvoltura sicuramente un po' di libertà ed autonomia dal click puà giovare! ..insomma son tanti i generi in cui rimanere inchiodati al metronomo potrebbe essere controproducente, si ... ma devi saper suonare a tempo, e suonare a tempo è anche quando il tempo rallenta (da spartito), ..insomma suonare a tempo ovvero suonare tutti insieme!! Prova a fare quegli esercizi col metronomo e vedrai! Non sono "altri", sono ulteriori. Non diversi, ma successivi. E' chiaro che il D. Agostini è un metodo efficace anche per i chitarristi, ma i batteristi quegli esercizi li fanno col click, perchè noi no?!? E' chiaro che essendo esercizi più complessi ed articolati sono comunque efficaci!
Rispondi
Re: Ho assistito ad una clinic di Jeff Berlin ed ...
di paolinux [user #14508]
commento del 30/10/2011 ore 21:0
Come ho detto prima riguardo a j.berlin.. ho avuto anch'io i miei dubbi rispetto ad una posizione tanto netta. Ma ho avuto modo di capire il cuore del problema è appunto il formularlo correttamente. Per i principianti e non il metronomo ė uno strumento utile, a volte fondamentale per poter migliorare molti aspetti della nostra tecnica. Ma per il timing e in senso del tempo bisogna agire su aspetti che esulano dalla misura del tempo (con il metronomo), ma entrare nel campo della percezione dello stesso da parte del musicista. In questo i metodi di batteria studiati senza strumento, con la chitarra con e senza metronomo possono far crescere e migliorare il chitarrista.
Rispondi
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UNO DEI MIGLIORI ARTICOLI MAI SCRITTI!!
di vinnij4 [user #15879]
commento del 30/10/2011 ore 21:4
A te va il mio vivissimo plauso, per chi come me, per anni, come un tabù, al rientro dalle prove continuava a crucciarsi come un handicappato, a cui gli altri membri del gruppo saltuariamente facevano notare "Vincè, questo pezzo dovresti rivederlo, l'assolo andava bene ma c'è qualcosa che non va nell'attacco" . Nottate insonni a cercare al più presto una soluzione prima che il tarlo del "basta, sono negato, abbandono tutto" non facesse capolino fra i miei pensieri. Grazie per avermi insegnato ciò che non sono riuscito neanche a spiegare a chi mi dava lezioni. Complimenti, aspettiamo ancora articoli così, come un deserto che aspetta la pioggia..
Rispondi
Re: UNO DEI MIGLIORI ARTICOLI MAI SCRITTI!!
di bend_it [user #29446]
commento del 01/11/2011 ore 01:5
Ho già spedito il prossimo articolo,. ..occhio!
Rispondi
Se funziona anche con me..
di tuna [user #7208]
commento del 31/10/2011 ore 01:4
Se funziona anche con me, il mio batterista ti manda un bonifico di 1000€ + una bottiglia di vino nuovo.
Rispondi
Re: Se funziona anche con me..
di bend_it [user #29446]
commento del 31/10/2011 ore 13:5
OK!! ...ti mando l'IBAN e l'indirizzo !! ;-) P.S. il vino, rosso, mi raccomando, il bianco non lo digerisco.
Rispondi
Chianti Rufina riserva + 1 kg di finocchiona ...
di tuna [user #7208]
commento del 01/11/2011 ore 00:4
Chianti Rufina riserva + 1 kg di finocchiona va bene?!
Rispondi
Re: Chianti Rufina riserva + 1 kg di finocchiona ...
di bend_it [user #29446]
commento del 01/11/2011 ore 01:5
Non si butta via niente!! ;-) CERTO CHE VA BENE!! manda manda! ... comunque poi ti mando l'IBAN! A parte gli scherzi: occhio al mio prossimo articolo! E' il proseguio di questo. Magari ti può interessare.
Rispondi
Re: Chianti Rufina riserva + 1 kg di finocchiona ...
di tuna [user #7208]
commento del 02/11/2011 ore 02:1
Attendo con somma curiosità! Purtroppo ancora non ho avuto il tempo di applicare le tue teorie, ma sento in cuor mio che questi esercizi potrebbero giovarmi! Ciao
Rispondi
ottimo
di eupremio84 [user #27045]
commento del 01/11/2011 ore 17:3
ottimo articolo interessantissimo!!! complimenti.
Rispondi
Fine analisi
di micantino [user #23697]
commento del 03/11/2011 ore 02:1
Molto interessante. Ed utile per tutti. Imparare ad ascoltare anche i più impercettibili rumori , sentire più che vedere è di grande aiuto anche per musicisti esperti. Va detto però che se è vero che tutti sono in grado di sentire è altrettanto vero che uno dovrebbe avvicinarsi ad uno strumento con un minimo di predisposizione, parola oggi fuori moda. Da due manone abilissime a mettere piastrellle pur con il metronomo e con la meditazione non necessariamente ne esce un Segovia.
Rispondi
Re: Fine analisi
di bend_it [user #29446]
commento del 03/11/2011 ore 03:5
Vedo che hai scritto tardi anche tu, ed io ancora più tardi ti rispondo: - primo: onore ai piastrellisti! - un artista può essere chiunque - un minimo di predisposizione non esclude che ci possa anche essere un minimo di difficoltà in un campo specifico. - il mio lavoro è insegnare; se insegnassi solo a chi ha una gran predisposizione non farei nulla di granchè gratificante o difficile, quelli imparerebbero anche da soli. Esistono i talenti ed esistono i negati, ma per me sono categorie limite ed un po' utopiche; io lavoro con tutti quelli che stanno nel mezzo ("non esistono il bianco ed il nero ma solo sfumature di grigio"). Comunque grazie e buonanotte!
Rispondi
Re: Fine analisi
di micantino [user #23697]
commento del 03/11/2011 ore 14:4
Onore ai piastrellisti, certo!, chi lo mette in dubbio? Sono anche pìu utili dei musicisti; finchè mettono piastrelle. "Un artista può essere chiunque". Forse è un'affermazione sulla quale bisognorebbe riflettere di più. Nulla da dire sullo sforzo di insegnare con impegno.
Rispondi
Re: Fine analisi
di bend_it [user #29446]
commento del 03/11/2011 ore 21:4
"Un artista può essere chiunque" in parte è la parafrasi di un motto che ho rubato nel film "Ratatuille" (ho due bimbi): lì è riferito ai quochi d'alta cucina. Il concetto non è che chiunque può effettivamente essere un artista ma che un artista (ovvero un qualcosa di alto e di raro) si può celare in chiunque. Tutti quindi, secondo me, potrebbero (e dovrebbero) provare la strada della musica e vedere se poi, lavorandoci su, (perchè senza lavoro neanche il genio combina nulla, fidati) si aprono le strade dell'arte. Penso inoltre che l'esercizio, la coordinazione, l'orecchio, il ritmo, la disciplina e tanti altri aspetti che si coltivano nello studio della musica, facciano comodo anche al di fuori di essa, nella "vita reale". E comunque chi ti dice che un piastrellista, dopo il lavoro, non vada a suonare, per divertirsi, e suonando magari meglio di te e di me!?? Molti dei migliori musicisti che ho conosciuto facevano e fanno, per mantenersi, lavori diversi e spesso anche molto "umili".
Rispondi
bèl!
di slowtrain [user #29603]
commento del 03/11/2011 ore 09:4
Osti non capivo se stavo leggendo un'analisi o un romanzo, tanto mi prendeva questa storia... Interessante e ben scritto. Oltre che per il musicista, anche per l'insegnante ci deve essere un po' di vocazione. Uno che nota e si gratta la testa per risolvere un problema come questo certifica che ce l'ha!
Rispondi
bravo! la dimostrazione che "Insegnare" non ...
di massimovarini [user #8718]
commento del 03/11/2011 ore 10:0
bravo! la dimostrazione che "Insegnare" non significa: "nel tempo libero do' delle lezioni per arrotondare" ma fa parte di una vocazione, che richiede studio e voglia di comprendere le reali esigenze dell'allievo. Max
Rispondi
Re: bravo! la dimostrazione che
di bend_it [user #29446]
commento del 03/11/2011 ore 13:1
GRAAAZIEEEE ! ...me lo posso incorniciare questo commento? Sono lusingato e onorato!
Rispondi
complimenti
di fraspataro [user #24617]
commento del 03/11/2011 ore 11:0
complimenti, hai centrato a pieno una delle mie difficoltà maggiori nell'uso del metronomo, se ci fossero più insegnanti come te...
Rispondi
COMPLIMENTI
di kolagiancar [user #28512]
commento del 24/02/2012 ore 19:3
Oggi 24 febbraio 2012 ho rastrellato tutti gli articoli che riguardano il tema del senso del tempo. Alla ricerca di consigli e dritte per arrivare a stabilire ed ACQUISIRE il benedettosensodelritmo Questo ed un altro articolo mi pare del luglio 2011 sono davvero ben fatti ed utili. Davvero Bravo. Ora a me resta l'uso disciplinato e matematico del metronomo e la speranza di riuscire finalmente a "quagliare" ....
Rispondi
GRAZIASS
di Mankind_Is_Insane [user #37362]
commento del 30/05/2013 ore 13:32:41
Ciao, innanzitutto complimenti per l'articolo.. Hai levato dalla mia testa l'idea che ero privo del senso del ritmo geneticamente.. Io però volevo farti una domanda che per me conta molto.. io sono in una situazione, diciamo " ibrida".. ho ripreso a suonare non da circa 7 mesi ed erano anni che non suonavo più .. Questa volta ho iniziato a suonare con un maestro come si deve.. Nella parte di esercizi didattici con il metronomo non ho grossi problemi: mi serve solo un pò di tempo per impararli e basta.. invece se devo suonare una pezzo di una canzone facendo solo base ritmica mi perdo e mi confondo (intendo canzoni pop abbastanza semplici).. dici che è sempre un problema dovuto alla mia capacità di concentrare l'orecchio?? ah, hai altri esercizi da proporre oltre all'ascoltare i rumori ambientali che ti circondano ??? grazie mille ciao
Rispondi
Re: GRAZIASS
di bend_it [user #29446]
commento del 30/05/2013 ore 20:53:46
Gli esercizi possono essere tantissimi ... Ma comunque anche per andare a tempo è una questione di esercizio quindi su applicazioni più complesse con accordi, ritmiche, parole e canto in contemporanea la "quota" di concentrazione riservata al tempo si riduce. A volte capita anche l'opposto: una cosa che ritieni istintivamente più semplice (in generale) la suoni meno concentrato ...
Sono molto utili gli esercizi di lettura ritmica (a corde mute) inizialmente solo su crome, semiminime (note e pause). Movimento costante fluido e continuo dell'avanbraccio per lo strumming, quell'avanbraccio deve semplicemente tenere il tempo, non seguire gli accenti suonati o non suonati della figura ritmica.

Comunque con l'esercizio si migliora sempre, soprattutto se hai un po' di pazienza e molta attenzione.

Grazie per i complimenti!!
Scusa la frettolosità, ma ho i bimbi che fanno lagne ... scappo!
Rispondi
Niente ritmo,niente musica.
di flahito73 [user #29625]
commento del 31/05/2013 ore 10:53:20
Il senso del tempo,o ce l'hai o non ce l'hai.Inutile arrampicarsi sugli specchi.Chi ha detto che TUTTI possano diventare dei buoni chitarristi?
C'è gente che non riesce a battere il piede suonando,e non c'è niente da fare.
Sarò cinico,ma vi assicuro che ho dovuto mandare a casa degli allievi perché non stavano dentro un 4/4.
È un lavoro ingrato,ed è meglio che il presunto allievo ascolti tonnellate di musica in ogni ritmo,e impari a battere il piede.Poi torni da me.È un lavoro personale ed esige pazienza e fiducia nel proprio ritmo interno.Bisogna imparare ad ascoltare,ascoltare,ascoltare....
Rispondi
Re: Niente ritmo,niente musica.
di bend_it [user #29446]
commento del 31/05/2013 ore 12:44:13
"Il senso del tempo,o ce l'hai o non ce l'hai" ...è proprio la frase che contesto nel mio articolo.
Ovviamente è evidente a tutti che qualcuno ne ha di più e qualcuno di meno, ma nessuno ne è proprio sprovvisto come nessuno è perfetto senza mai essersi esercitato un minimo. Non esistono il bianco e il nero ma solo sfumature di grigio, ed è in quel grigio che io sono abituato a lavorare. Tu li hai mandati a casa quegli allievi, io invece gli ho insegnato ad andare a tempo, ad ascoltare, a suonare ... portando più gioia e più sicurezza nella loro vita e nella mia (oltre a qualche soldo in più, ... se proprio vuoi essere cinico). Ovviamente chi parte da presupposti gravi difficilmente diverrà un "buon chitarrista", ma forse sarà in grado di suonare e cantare qualche canzone in spiaggia, o la chitarra ritmica in una band (come alcuni degli allievi di cui ho raccontato). Anzi uno di quelli più gravi (all'inizio davvero si perdeva battendo le mani, 1 2 3 4 ed era già fuori) adesso è anche un buon solista !!!
Poi è chiaro che ciascuno fa le sue scelte, c'è chi rifiuta gli allievi che non siano già diplomati al conservatorio perchè lui fa solo perfezionamento, quindi figurati se contesto la tua scelta di mandarli a casa. C'è chi si rifiuta di insegnare a suonare le canzoni di Dylan perchè lui è un musicista serio e "quelle te le fai da solo", c'è chi invece cerca di insegnare il più possibile a chiunque arrivi (non potendo evidentemente fare troppo lo schizzinoso) ... e magari ci riesce.

:-)
Rispondi
Re: Niente ritmo,niente musica.
di flahito73 [user #29625]
commento del 31/05/2013 ore 13:10:27
Chiaramente ci sono i casi limite.Io accetto qualsiasi allievo, anche solo per suonare Bob Dylan...coi tempi che corrono e i soldi che NON scorrono, non si può fare gli schizzinosi.
Prima ho parlato per estremi.Sono convinto anch'io che ,con la pazienza e l'ascolto, si può aiutare UN PO' l'allievo a trovare il suo ritmo interno, per poi oggettivarlo in contesto musicale.
Non mi piace chi si definisce "musicista serio"...che vuol dire?Come si definisce???
Io credo nell'elasticità umana, nella capacità di adattamento, nell'esercizio mai fine a se stesso ma mirato.Vorrei che ogni allievo mi portasse 5 note "SUE", che caratterizzano il suo stile.Questo aiuto a "costruire" nell'allievo, in ogni genere musicale.
A volte bisogna dimenticare tutto e ricominciare da zero.E' necessario e utilissimo.Ne sei convinto?
Rispondi
Re: Niente ritmo,niente musica.
di bend_it [user #29446]
commento del 31/05/2013 ore 19:08:49

Musicista serio ? ...bah ..sono d'accordo con te.
Il ritmo interno? ..un po' meno d'accordo. Il ritmo interiore è importante, ma ritengo fondamentale l'ascolto per andare a tempo perchè questo vuol dire potersi sincronizzare con una "fonte esterna", sia essa un metronomo, una base o una band che suona live insieme a te. Certo che avere un ritmo interno è molto meglio che non averne !
Sul "dimenticare tutto" sono d'accordo, ma senza dimenticare anche la parte iniziale del proverbio "IMPARA L'ARTE E METTILA DA PARTE"! ... tanti con questa scusa l'arte non l'approcciano nemmeno (arte con la "a" minuscola, la tecnica, la conoscenza, il "mestiere", il "know how" si direbbe oggi). Prima si studia, si impara e poi si mette da parte, ma senza mai dimenticarla, secondo me, altrimenti tocca davvero ricominciare da capo. Che poi ricominciare da capo è utile, ma per approfondire, non per ricominciare davvero tutto da zero.
--
Rispondi
Per i casi disperati
di desp_Case [user #37814]
commento del 04/07/2013 ore 15:54:10
Salve, sono un caso disperato :D .

Da piccolo (circa a 10 anni) provai ad imparare a suonare la chitarra, era uno strumento che mi 'affascinava'. Imparai un po' di accordi, qualche canzone, ma rinunciai presto perché non riuscivo a seguire il ritmo delle canzoni che provavo a suonare. Probabilmente avessi avuto te come maestro avrei imparato qualcosina :) .

Adesso di anni ne ho 28, e sicuramente è tardi per imparare a suonare uno strumento. Vorrei solo riuscire a seguire il ritmo della musica, per non sentirmi sempre a disagio quando si è a ballare con gli amici o come si diceva in qualche commento a cantare canzoni in spiaggia. E poi penso che la musica sia una bella cosa, ed ognuno dovrebbe poterla 'usare'.

Così mentre cercavo qualcosa sul ritmo musicale sono incappato in quest'articolo interessante. Avete qualche esercizio da consigliarmi a prescindere dall'imparare uno strumento? Od invece ritenete che sia più utile imparare ad ascoltare cercando di suonare? La chitarra ancora la ho...

Grazie cmq :)
Rispondi
Re: Per i casi disperati
di bend_it [user #29446]
commento del 08/07/2013 ore 19:26:01
Chiudi gli occhi e usa le orecchie! Fidati del fatto che il tempo è ciclico e batte sempre uguale, non devi aspettare il battito ma prevederlo.
E' come camminare a braccetto con la tua bella: se vuoi che la passeggiata le piaccia ti converrà sincronizzare il tuo passo al suo, altrimenti sarebbe scomodo passeggiare abbracciati.
Non aver paura di sbagliare o di venir giudicato. ...lasciati andare, ad occhi chiusi!
Rispondi
ATTENZIONE ATTENZIONE !! Leggete le ...
di bend_it [user #29446]
commento del 16/05/2014 ore 13:30:12
ATTENZIONE ATTENZIONE !!
Leggete le ultime righe dell'articolo (...ma anche tutto, che tanto è corto!)
Per andare a tempo si usano gli stessi meccanismi del battito cardiaco !!!


vai al link

Rispondi
una serie di esercizi che ...
di Eric89 [user #39840]
commento del 06/03/2015 ore 11:33:01
una serie di esercizi che faccio e che sono molto utilissimi per acquisire il senso del tempo sono i classici esercizi che fanno i batteristi battendo le mani sulle gambe e tenendo il quarto con il piede
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 19/04/2024 ore 07:39:07
Ottimo articolo, ce ne vorrebbero più come questo!
È bello vedere il didatta che c’è in chi insegna, la differenza che passa tra il fornitore di nozioni e chi sa andare al di là dell’elemento tecnico per arrivare all’essere umano in ognuno di noi. Una grande responsabilità che in pochi si sanno assumere e rivestire il ruolo con dignità. Bello come sei riuscito a trovare il nodo da sciogliere. Il senso del tempo non è innato in tutti, ma si può sviluppare col lavoro e un po’ di buon metodo.
Un upgrade 2.0 dell’andare a tempo è il groove.
Ricordo tanti anni fa che nel gruppo, a parte me e il cantante erano tutti dei metronomi viventi, ma non avevamo groove, fu un mio caro amico batterista all’epoca con Venditti, a trasmettermi quel feeling sulla rotondità del tutto. Vista la “luce”, mi misi a insistere (diciamo pure a litigare, si sa come funziona nei gruppi) con gli altri per lavorare su pezzi dub, trip hop, ecc. Ci vollero un paio d’anni ma la musica da quel momento in poi non fu più la stessa, era diventata viva. Il tempo e il ritmo sono elementi così basici del suonato che una volta introiettati non ci accorgiamo dell’impatto che un groove portato con intenzione ha sulla musica finché non confrontiamo un pezzo o un musicista che ce l’ha e uno che non ce l’ha, e allora la differenza è lampante e si sente a pelle.
👋🎶
Rispondi
di paolo.cesario@siconsulting.biz [user #60030]
commento del 19/04/2024 ore 13:12:17
Attenzione, esiste un forte legame fra la difficoltà a tenere il ritmo e la dislessia. la dislessia, specie in forma lieve è molto più diffusa di quello che si può pensare. Una volta si pensava che fossero ragazzi che non si impegnavano, invece oggi siamo in grado di diagnosticare il problema. Ho due figlie entrambe dislessiche, non gravi, ma si stancano a leggere, se usano un lettore digitale vanno più spedite nello studio e, da piccole mi ero reso conto che non riuscivano a portare il tempo battendo le mani anche su musica banale, cassa in quattro. esistono testi oggi su come affrontare il problema, ma alla fine le soluzioni sono quelle che avete identificato, portare il tempo col corpo senza focalizzarsi sulle, mani, movimenti ampi delle braccia (cosa che i batteristi fanno istintivamente quando suonano lento), ma comunque, se avete ragazzi con problema evidente sul ritmo, investigate e aiutateli a circoscrivere il problema, potrebbero avere bisogno di aiuto anche sullo studio e, se il problema non è grave, potrebbero non essersene accorti. e sareste di grande aiuto ad ampio spettro!
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 19/04/2024 ore 16:46:13
Molto interessante!
Rispondi
di biolotti [user #13907]
commento del 21/04/2024 ore 08:56:35
Splendido articolo e interessanti commenti. Peccato perché alcuni link dei commenti non sono più validi. Comunque grazie
Rispondi
di TriAxisLover [user #39110]
commento del 11/12/2024 ore 11:26:17
Grandissimo articolo, andrebbe riproposto su ACCORDO per chi non lo lesse a suo tempo.
Grazie perchè insegni e per come insegni... col cuore!
Rispondi
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