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Axe Trak: tester pickup senza saldature
Axe Trak: tester pickup senza saldature
di [user #116] - pubblicato il

Un tester per pickup dovrebbe essere facile da usare, veloce da montare e dovrebbe permettere di provare un pickup su qualsiasi chitarra in maniera totalmente reversibile. Axe Trak ha trovato un'ottima soluzione a un problema che affligge ogni chitarrista e bassista: provare un pickup prima di comprarlo.
L'idea è semplice quanto geniale: se un pickup funziona in maniera identica quando posto sopra o sotto le corde, a patto di mantenere la stessa distanza da esse, perché sforzarsi di smontare corde e parti meccaniche per sostituirlo al solo scopo di sentirne il suono? Un apparecchio esterno, progettato con lo scopo di ospitare i pickup senza disassemblare nulla e senza praticare saldature, sarebbe la soluzione ai problemi di ogni chitarrista smanettone.

Axe Trak è un'azienda californiana specializzata nella produzione di cabinet per chitarra e basso elettrici. Oltre le particolari casse a tre coni per chitarra, o quelle per basso che ricordano dei woofer da palco piuttosto che un tradizionale stack, il catalogo contiene anche delle utili casse isolate per registrazioni in studio silenziose o per palchi che richiedono un basso volume on-stage.
Tale attenzione per i musicisti, con soluzioni pratiche e sopra le righe, ha portato alla creazione del Pickup Tester/Sampler.

Il Tester, attualmente in attesa di brevetto, è pensato per risolvere il problema che ogni amante dei pickup si è posto almeno una volta nella vita: trovare una soluzione semplice, efficace e reversibile per provare qualunque trasduttore sulla propria chitarra senza ogni volta smontare corde e mascherine protettive o mettere mano al saldatore.

Su una piastra di materiale plastico va fissato il pickup, i cui contatti finiscono direttamente in dei morsetti a vite collegati a un jack femmina. Non bisogna far altro che regolare l'altezza del marchingegno rispetto alle corde e applicarlo sul top della chitarra mediante le due ventose.
Tutto è pronto per suonare in pochi minuti, senza saldature e senza rovinare l'integrità del pickup qualora si decidesse di riporlo.

Una volta che il voluminoso Tester/Sampler è applicato sul corpo della chitarra, la libertà di movimento è chiaramente limitata. La zona in cui è possibile plettrare è ridotta e sicuramente esibirsi non è pratico, ma la possibilità di provare il funzionamento e conoscere il suono del pickup in pochi minuti è senz'altro allettante.

Axe Trak: tester pickup senza saldature

L'obiezione più comune e condivisibile riguarderà sicuramente l'influenza del legno della chitarra sul risultato del test: essendo il pickup montato su un corpo estraneo alla struttura dello strumento, è plausibile supporre che i risultati siano piuttosto differenti rispetto a quelli ottenuti provandolo all'interno della chitarra. Tale aspetto, apparentemente negativo, potrebbe invece rivelarsi un punto di forza per il tester, in quanto grazie a esso sarà possibile farsi un'idea del comportamento di ogni singolo pickup indipendentemente (o quasi) dalla chitarra su cui viene applicato. L'unico materiale che andrà a influire sul tono ottenuto sarà il pannello plastico che fa da supporto al Tester. Poco male, se si pensa che la sua composizione potrebbe essere paragonata a quella di una chitarra con pickup fissati su una mascherina battipenna anziché direttamente nel legno del top.
Qualora un negozio decidesse di mettere a disposizione dei clienti un accessorio simile all'Axe Trak Pickup Tester/Sampler, provare i pickup prima dell'acquisto diventerebbe uno scherzo. Chiunque potrebbe farsi un'idea di massima del suono prodotto confrontandolo, magari, con un modello di riferimento ben noto all'utilizzatore, e poi acquistare solo se convinto dal risultato. Per quanto differente dalla prova reale con pickup all'interno della chitarra, una sessione con Pickup Tester/Sampler avrebbe certamente più valore di un acquisto a scatola chiusa.
L'ultimo ritrovato Axe Trak è un investimento che, per 79,95 dollari sul sito ufficiale, potrebbe fare la felicità di molti negozianti ma anche di privati cacciatori di tono.
accessori pickup
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Axe Trak
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Istigazione alla GAS
di lazydaniel [user #28418]
commento del 26/11/2012 ore 16:10:02
Mai più senza Axe Trak ...e sempre senza soldi a forza di acquistare dei PU!
Rispondi
Questa è decisamente una gran ...
di helloween [user #27122]
commento del 26/11/2012 ore 16:12:01
Questa è decisamente una gran bella invenzione, almeno per farsi un'idea del suono generale...
Rispondi
C'è sempre un però...
di guitarlory [user #1166]
commento del 26/11/2012 ore 16:14:27
L'idea è buona e originale, può funzinare bene per humbuckers e tastiere con poca curvatura... mi chiedo come funzionerà con una tastiera con raggio di curvatura Fender "vintage" e un pickup con poli sfalsati :-)
Rispondi
MA IL CAMPO MAGNETICO?
di stepuc78 [user #11233]
commento del 26/11/2012 ore 16:14:45
scusate eh...ma sovrapponendo il pickup di prova ad un altro pickup gia montato sulla chitarra (il Neck nel caso della chitarra della foto) non è che il campo magnetico del pickup distorce in maniera innaturale, causa l'immediata vicinanza di fronte all'altro pickups???????
E poi il prezzo è ridicolo.... 80 dollari per una finestrella di plexiglas con attaccato un jack e 2 ventose???????

Rispondi
Re: MA IL CAMPO MAGNETICO?
di celestino [user #29932]
commento del 26/11/2012 ore 16:34:44
ho pensato la stessa identica cosa! non è possibile ottenere un risultato attendibile in questo modo perchè il campo magnetico del pickup da provare interagisce con il campo magnetico del pickup già presente. avrebbero dovuto pensare, per esempio, ad un rivestimento da applicare sul pickup già presente in grado di smorzare il suo campo magnetico. come hanno detto sopra poi non ha senso usarlo per provare pickup stuggered. mi sembra un po' una cosa pensata alla c***o. opinione personale però eh..
Rispondi
Re: MA IL CAMPO MAGNETICO?
di Martinez53 [user #23272]
commento del 26/11/2012 ore 16:48:57
Basta montarlo non in asse col PU gia esistente, probabilmente qualche influenza del PU sulla chitarra potrebbe anche esserci ma poca roba.
Rispondi
Re: MA IL CAMPO MAGNETICO?
di celestino [user #29932]
commento del 26/11/2012 ore 17:17:11
ma se lo monti in una posizione diversa da quella del suo normale utilizzo avrà un suono completamente diverso..come la differenza sonora tra il pickup al manico e quello centrale..non so non mi convince come sistema.
Rispondi
Re: MA IL CAMPO MAGNETICO?
di Martinez53 [user #23272]
commento del 26/11/2012 ore 17:26:32
Hai ragione, ma l'utilizzo che ne faccio io è esclusivamente quello di verificare se il PU funziona, altri impieghi non ne vedo perchè, come giustamente osservi tu, ci sono troppe differenze anche se, da quello che ho potuto constatare, per esempio nel caso di una Telecaster, spostandoti di pochi millimetri nella posizione al manico per non essere in asse col PU esistente, assolutamente non ti accorgi della sfasatura, al ponte forse, e ripeto FORSE pochi millimetri possono influire, ma sinceramente io non ho un orecchio così fine da capire se il PU è perfettamente posizionato nella sua sede o se invece è spostato di dieci millimetri verso il manico e, sinceramente, sfido chiunque ad accorgersene...;-)
Ciao!
Rispondi
Re: MA IL CAMPO MAGNETICO?
di framus54 [user #9847]
commento del 26/11/2012 ore 17:29:25
poca roba? Quindi ci preoccupiamo dell'assurdità dell'influenza del LEGNO sul pickup e trascuriamo un altro campo magnetico che SICURAMENTE influirà sul suono e sul volume a seconda se sarà in fase o in controfase.Faccio meglio se lo sento con una buona cuffia su you tube.
Rispondi
Re: MA IL CAMPO MAGNETICO?
di Martinez53 [user #23272]
commento del 26/11/2012 ore 17:41:42
Come ho risposto più su, io me lo sono autocostruito e lo uso esclusivamente per verificare "alla buona" dopo aver misurato impedenza e induttanza, se il PU funziona o no. Conseguentemente, non ho notato una grande influenza del PU esistente, questo è quello che PRATICAMENTE ho verificato io. Se tu hai verificato altro...
Rispondi
Re: MA IL CAMPO MAGNETICO?
di framus54 [user #9847]
commento del 27/11/2012 ore 18:50:26
no scusa mi riferivo soprattutto a questa frase dell'articolo: L'obiezione più comune e condivisibile riguarderà sicuramente l'influenza del legno della chitarra sul risultato del test. Se crediamo nell'influsso magico e miracoloso del legno,contro ogni legge fisica,almeno diamo la giusta importanza, avallata dalla fisica, ai campi magnetici che SICURAMENTE influiranno sul suono.Certo per darsi un idea come giustamente dici tu va più che bene specialmente se autocostruito.
Rispondi
Re: MA IL CAMPO MAGNETICO?
di marcomo utente non più registrato
commento del 27/11/2012 ore 08:28:26
non è poca roba....
Il magnete originale sta sotto quello montato e l'interazione dei due campi magnetici credo sia abbastanza importante....

Insomma...non mi pare poi questa gran cosa....
Rispondi
In realtà l'avevo gia visto ...
di Martinez53 [user #23272]
commento del 26/11/2012 ore 16:46:56
In realtà l'avevo gia visto e anch'io me ne sono costruito uno tempo fa in alluminio, mai avevo pensato di farlo brevettare... Devo dire che funziona e ha più impieghi specialmente per chi si avvolge i PU in casa.
Rispondi
E perché non un battipenna ...
di GontierForPresident [user #31555]
commento del 26/11/2012 ore 17:34:49
E perché non un battipenna in cui i pickup vanno solo "poggiati", così da non aver bisogno di metter mano al saldatore per ogni cambio? Basterebbe applicare lo stesso principio di questo Axe Trak, solo con un battipenna al posto di quell'obrobrio verde xD
Rispondi
Scusate ma allora perchè non ...
di DHyde [user #28600]
commento del 26/11/2012 ore 19:07:57
Scusate ma allora perchè non facciamo costruire anche i pick up passivi come quelli attivi. Così entri in un negozio con la tua chitarra e il pick up già scollegato, chiedi quello che vuoi acquistare , lo provi e ce lo lasci lì.
Rispondi
Tento di chiarire un paio di punti. . .
di luvi [user #3191]
commento del 26/11/2012 ore 19:47:17
. . . l'articolo riporta: "L'obiezione più comune e condivisibile riguarderà sicuramente l'influenza del legno della chitarra sul risultato del test: essendo il pickup montato su un corpo estraneo alla struttura dello strumento, è plausibile supporre che i risultati siano piuttosto differenti rispetto a quelli ottenuti provandolo all'interno della chitarra."

Tale obiezione non sussiste in quanto il pickup non è un microfono (diciamolo con chiarezza, per non generare la solita confusione!) e diversamente da esso genera un segnale (non ne amplifica uno pre-esistente) trasformando in corrente elettrica alternata il movimento meccanico oscillatorio delle corde, unico in grado di creare una perturbazione delle linee del campo magnetico altrimenti in quiete.
Non commettiamo l'errore di assegnare alla cosiddetta "microfonicità residua" un ruolo attivo nella determinazione del timbro, perché il pickup è utilizzabile solo fin quando l'entità del segnale, peraltro qualitativamente pessimo, generato da tale malfunzionamento (causato da risonanze delle bobine o di parti costruttive del pickup dovute a scarsa coesione della sua struttura), resta contenuta in entità più piccole di svariati ordini di grandezza rispetto al valore di ampiezza del segnale utile.

Il montaggio del pickup "a legno" è più efficiente (ma solo quanto a prontezza di attacco e volume del segnale generato) opposto al montaggio su cornicette o su battipenna, in quanto garantisce che il 100% dell'energia del movimento delle corde sia trasdotta senza possibili interferenze a perdere, proprio perché il body è di fatto visto dal sistema come perfettamente rigido.
Per il resto, che il pickup sia sospeso in aria o posto sullo strumento, nulla cambia nelle caratteristiche della vibrazione della corda, influenzata allo stesso modo dallo strumento nel suo complesso, che manterrà intatte le sue caratteristiche fisiche.

E' pertinente la problematica sollevata da stepuc78, in quanto mettere due pickup l'uno di fronte all'altro non solo provoca alterazioni inevitabili della vibrazione delle corde, ma a meno di indovinare al primo colpo polarità opposte che facciano attrarre reciprocamente i due oggetti, crea un'interazione nefasta tra i magneti di entrambi i trasduttori che si concretizza nella parziale smagnetizzazione del più debole dei due!
Questa situazione si verifica puntualmente nel caso di singlecoil in alnico, nei quali i poli "sono" magneti, è invece meno critica nel caso di pickup humbucker grazie alla distanza reciproca assai maggiore tra le barre magnetiche, poste alla base di ognuno dei due pickup.

La soluzione proposta allo scopo da Martinez53 evita il problema, ma fa sfumare anche la funzione stessa del dispositivo, dal momento che la variazione di posizione del pickup lungo il diapason è uno dei fattori che maggiormente condizionano il timbro ottenibile...
Rispondi
Re: Tento di chiarire un paio di punti. . .
di Oliver [user #910]
commento del 26/11/2012 ore 20:19:11
Amen :)
Rispondi
Re: Tento di chiarire un paio di punti. . .
di Deve [user #26261]
commento del 26/11/2012 ore 20:27:29
avrebbe senso mettere una piccola "lastra" di materiale diamagnetico tra il pick up attaccato al body e le corde ?
Rispondi
Re: Tento di chiarire un paio di punti. . .
di luvi [user #3191]
commento del 26/11/2012 ore 22:51:17
una lastrina di piombo? Perché no... :)
Rispondi
E il resto del circuito?
di Arioch [user #17266]
commento del 26/11/2012 ore 22:05:44
Sicuramente potremo avere un'idea del suono del pickup in sé, ma certamente non di come suonerebbe una volta montato sulla nostra chitarra. Saltare totalmente il passaggio del segnale all'interno del circuito della nostra sei corde (escludendo quindi potenziometri e condensatori, che hanno un'influenza assolutamente non trascurabile nell'economia del suono finale dello strumento) per finire direttamente in un jack "proprietario" è un po' come cercare di degustare un vino tenendosi il naso tappato!
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di yasodanandana [user #699]
commento del 26/11/2012 ore 22:16:22
penso che sia comunque sempre meglio che comprare un pick up sulla carta.. o no? :-)
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di brozio77 [user #10423]
commento del 27/11/2012 ore 00:30:20
concordo con yaso, non sarà la cosa più fedele del mondo ma dei vantaggi li ha. e per il discorso pickup di fronte uno potrebbe sempre portare la chitarra con il pick up originale smontato o abbassato il più possibile durante il test con questo arnese.
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di luvi [user #3191]
commento del 27/11/2012 ore 11:05:25
Idea scomoda, ma funzionale! ;-)
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di Arioch [user #17266]
commento del 27/11/2012 ore 09:15:49
L'ho scritto nel mio commento sopra... ovvio che sia meglio che niente, ma di certo non mi fa gridare al miracolo! Stiamo qui a leggere di gente che spende mille euro per un condensatore carta olio abbrustolito su un fuoco da campo che ti cambia faccia alla chitarra e poi testiamo i pickup in questo modo? :)
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di Arioch [user #17266]
commento del 27/11/2012 ore 10:06:5
Mi rendo conto che potrei sembrare polemico, ma giuro che non è mia intenzione! E' solo che ho fisso in mente un esempio alla portata di tutti: il discorso "suono della Les Paul Traditional" che cambia radicalmente sostituendo i potenziometri ed i condensatori, c'era anche un articolo qui da qualche parte se non erro.
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di luvi [user #3191]
commento del 27/11/2012 ore 11:25:09
Cerchiamo di dar sempre a Cesare quel che è di Cesare...
Passare da potenziometri da 300K a 500K vuol dire consentire ad una piccola porzione di frequenze acute in più di raggiungere la presa jack di uscita dello strumento. Niente di traumatico, ma ritrovarsi uno strumento più "arioso" ed espressivo sottomano può essere una cosa assai importante e gratificante.
Simile intento, ma effetto evidente solo in particolari situazioni ha il cosiddetto "'59 wiring" che limita la perdita di acuti fisiologica causata dalla presenza del controllo di tono passivo e permette una resa decisamente migliore dello strumento quando il controllo di volume viene usato in posizioni diverse dal tutto aperto.
Il condensatore che cambia il suono della chitarra a seconda della tipologia (ceramico, carta e olio, ecc.) è invece una bufala colossale, frutto di pura suggestione (e di abili operazioni di marketing), che ho cercato di chiarire altre volte e che può essere smascherata da una semplice analisi spettrale. Per come è costruito il circuito del tono passivo delle nostre chitarre, l'unico parametro che ha un ruolo nella determinazione del suono è il valore della capacità del condensatore, che determina la frequenza alla quale il controllo di tono comincia a tagliare quando non è tutto aperto. Ogni possibilità per il condensatore di caratterizzare il suono è infatti inibita dal fatto che il segnale che lo attraversa viene disperso verso terra, non inviato all'uscita.
Condensatori di qualità (come ad esempio i carta e olio) sono soltanto più precisi, più aderenti al valore nominale della capacità indicata, tutto quà. :-)
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di Arioch [user #17266]
commento del 27/11/2012 ore 13:39:30
assolutamente! Ho citato appositamente i condensatori "carta-olio" proprio perchè qui su Accordo si è letto e riletto di gente disposta a pagare cifre assurde per un componente del genere quando basterebbe andare in un negozio di elettronica serio e comprare un buon condensatore con pochi spiccioli: chiunque abbia una almeno basilare conoscenza dell'elettronica deve sapere che il condensatore influisce sul suono dello strumento al variare della sua capacità e non della tipologia costruttiva. Per esperienza personale e non per sentito dire so bene però cosa voglia dire in termini di suono collegare un pickup direttamente ad un jack femmina oppure far percorrere al segnale i suoi bravi "giri" all'interno del circuito, tutto qui :)
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di luvi [user #3191]
commento del 27/11/2012 ore 16:12:39
Perfettamente d'accordo su tutto quanto. . . ;-)
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di yasodanandana [user #699]
commento del 27/11/2012 ore 14:19:55
certamente non c'e' alcun miracolo.. ma, ripeto, quel "coso", sara' indubbiamente sempre meglio che comprare il pickup senza provarlo....
Tanto per dire... quando andiamo in negozio, e' meglio acquistare una chitarra provandola in un ampli che non e' il nostro, o prenderla a scatola chiusa?

Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di Arioch [user #17266]
commento del 27/11/2012 ore 15:02:3
Non è ben la stessa cosa :)
Se io su una Ibanez Rg devo decidere di montare un Evolution piuttosto che un Breed non stiamo parlando di una differenza abissale come quella che passa fra il mettere le mani su uno strumento (tastando con mano manico, tastiera ecc ecc) o guardarlo dietro una teca di vetro ;)
Poi, ripeto per la terza volta: meglio che niente lo è di certo.
Rispondi
Re: E il resto del circuito?
di yasodanandana [user #699]
commento del 27/11/2012 ore 15:18:41
===Non è ben la stessa cosa==
certo.. e' un esempio, un paragone..
Rispondi
Idea interessante...
di Claes [user #29011]
commento del 29/11/2012 ore 14:36:47
Il tutto mi ricorda la Dan Armstrong con P/U intercambiabili.30 secondi al massimo per un cambio percui usabile in palco. Il Tester è una idea a cui non avrei mai pensato! Il più neutrale un tester è, meglio è per un test obbiettivo - un P/U montato sarà con un sound suo dipendente da legni, design, ecc. Questo prodotto può essere utile e vi sarà spazio per miglioramenti futuri. Un mip pensiero folle:

Che fosse possibile fare un tester con un generatore di suono + analizzatore delle suddette? Darebbe un risultato davvero obiettivo ma ancor più difficile da interpretare per un musicista :(
Rispondi
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