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Epiphone rivede la G400 Pro in due versioni
di redazione [user #116] - pubblicato il 12 settembre 2013 ore 08:00
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La Diavoletto marchiata Epiphone torna in occasione del 140esimo anniversario dell'azienda con due modelli interamente riprogettati. La G400 Pro ospita nuovi pickup e dettagli spiluccati da epoche diverse, mentre la G400 Pro Limited Edition si rifà alla storica SG del 1966. |
La Diavoletto marchiata Epiphone torna in occasione del 140esimo anniversario dell'azienda con due modelli interamente riprogettati. La G400 Pro ospita nuovi pickup e dettagli spiluccati da epoche diverse, mentre la G400 Pro Limited Edition si rifà alla storica SG del 1966.
Lanciata in origine da Gibson nel 1961, la SG fu disegnata per prendere il posto del modello Les Paul. Anziché sostituirla, però, le si affiancò negli anni divenendo un modello a sé. Più sfacciata nel look quanto nel suono, la SG divenne la beniamina di innumerevoli icone del rock, che hanno visto nella Diavoletto molto più di un rimpiazzo revisionato ed economico della Les Paul. L'anima ribelle della SG è arrivata intatta fino ai giorni nostri, non senza attraversare periodi più e meno luminosi, restyling vari ed edizioni sopra le righe. Nel festeggiare i propri 140 anni di attività, Epiphone ha deciso di tornare alle proprie origini e a quelle della sua G400 Pro: così è chiamato il modello SG nel suo catalogo.
La G400 Pro torna in una versione rinnovata, fedele alla tradizione e con nuovi pickup appositamente disegnati. Body e manico sono quelli di sempre, realizzati in mogano e incollati tra loro. Il manico è chiaramente di tipo slim taper 60's, con profilo a D. La tastiera in palissandro conta 22 fret ed è ornata da segnatasti trapezoidali. Il diapason è quello classico, della lunghezza di 24,75 pollici. Tradizionale è anche la dotazione hardware, che consta di un ponte Tune-o-matic cromato abbinato a meccaniche Wilkinson Vintage Classic. La principale innovazione nelle nuove G400 Pro è rappresentata dall'elettronica: due pickup inediti e un cablaggio revisionato ampliano le possibilità timbriche di uno dei modelli di punta del catalogo Epiphone.
Per l'occasione sono stati adottati due humbucker Alnico Classic PRO, pickup disegnati nello stabilimento Epiphone di Nashville su modello dei vecchi PAF. Dai magneti al filo usato per gli avvolgimenti fino al numero di spire, tutto è dedicato alla tradizione Gibson, per un timbro caldo e di stampo vintage vicino a quello che ha caratterizzato la produzione Epiphone e Gibson negli anni '60. A controllare i due pickup ci sono i classici controlli: selettore a tre vie e quattro potenziometri, di cui due per i volumi e due per i toni. Questi ultimi, però, nascondono la funzione push-pull per lo split degli humbucker, aggiungendo così al mix anche le sonorità tipiche dei single coil. La nuova si rifà alla SG delle origini e ne ripercorre le tappe più importanti, sceglie quindi il look inconfondibile del battipenna piccolo, con pickup montati su due ring in plastica nera. La versione 1966 Limited Edition, invece, preferisce una voluminosa mascherina nera che copre buona parte del top e ingloba entrambi gli humbucker. Questo tipo di battipenna fu introdotto da Gibson proprio in quell'anno.
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