Accordo: Heritage H157W: come nei '50, 50 anni più tardi

Non si vedono spesso alle pareti dei negozi nostrani, ma le chitarre Heritage godono di una reputazione particolare tra gli appassionati delle Gibson della prima ora. La produzione Heritage nasce in quella fabbrica di Kalamazoo che non ha bisogno di presentazioni per qualunque fan del sound americano di mogano e acero per eccellenza, e gli strumenti che vi prendono vita sono pensati per portare avanti la tradizione delle chitarre elettriche anni '50 e '60 senza scendere a compromessi su sound e qualità dei materiali. Le Heritage si ispirano agli esordi della produzione Gibson, senza azzardare aggiornamenti importanti sulle misure dei manici o contrastare l'uso di body sempre più pesanti con dei fori di alleggerimento, e sapere che una produzione ultra-limitata ha replicato in maniera fedele fino all'inverosimile la Les Paul com'era nel suo periodo di massimo splendore farà sobbalzare più di qualche cuore.

Buddy Whittington aveva già speso parole generose nei confronti delle chitarre Heritage durante un'intervista per Accordo, e la sua testimonianza può essere un buon punto di partenza per capire cosa hanno in cantiere i liutai americani con la H157W.

La H157W è una solid body ispirata alle Les Paul di fine anni '50, quando l'humbucker prendeva il posto dei P90 e i top in acero si cominciavano ad arricchire di figurazioni intricate impreziosite dalle finiture burst.
All'epoca, i pickup non avevano output troppo elevati e favorivano un timbro organico e aperto. Il mogano usato per i body era ben lontano dai pesi elevati odierni, e non si sentiva alcun bisogno di forarli per alleggerire gli strumenti. E la nuova Heritage in serie limitata parte esattamente da questo punto, aggiungendo sul piatto un paio di dettagli da brividi per i puristi.

Ricavate dal classico abbinamento di mogano per cassa e manico sotto una tastiera in ebano e un top in acero, le H157W promettono di pesare non più di quattro chilogrammi grazie a un'attenta selezione dei legni usati.
Binding multipli corrono intorno al top rigato da fitte figurazioni flame o quilt, procedono lungo i bordi della tastiera e arrivano fino alla paletta, piccola nelle dimensioni e semplice nelle forme come da tradizione Heritage.
A seconda della finitura scelta, tutto l'hardware può essere dorato o nichelato, dal ponte Tone-Pro alle meccaniche in tinta e alle cover dei pickup.

Heritage H157W: come nei '50, 50 anni più tardi

Costruzione e specifiche progettuali sono quelli più classici, con un diapason da 24,75 pollici che ospita 22 fret curvati su 12 pollici di radius. Più difficile da replicare rispetto alla copia pedissequa di un disegno d'epoca, ma vera e propria chicca, sono i pickup ThroBak KZ-115 PAF con condensatori Luxe bumble bee, naturalmente abbinati a due volumi, due toni e un selettore a tre posizioni.

L'elettronica ThroBak proposta da Heritage comprende dei pickup avvolti sugli stessi macchinari usati nella fabbrica di Parsons Street nel lontano 1957 per restituire delle repliche quanto più vicine possibile ai PAF d'epoca, con tutte le loro peculiarità e irregolarità costruttive. È fuori dubbio che le tecnologie moderne permettano di duplicare con una fedeltà impressionante dei pezzi d'epoca, ma chi sceglie un ThroBak non compra un'imitazione di un particolare esemplare ben riuscito, piuttosto si appropria di un PAF reale, così come poteva venir fuori dalla catena di produzione di fine anni '50, solo mezzo secolo più tardi.

La H157W è una perla di alta fascia dedicata espressamente ai fanatici del suono vintage, e a questo scopo la chitarra viene anche fornita di fabbrica con una muta di corde ThroBak in nichel ad anima esagonale, del tutto simile alle corde comunemente utilizzate all'epoca.

La scheda tecnica completa e le numerose finiture disponibili, abbinate a top fiammati e quilted a seconda delle tipologie, sono consultabili sul sito ufficiale a questo link.
Sembra che solo cinquanta H157W saranno prodotte e distribuite in tutto il mondo, quindi sarà difficile riuscire a vederne e provarne una di persona nei negozi italiani. Tuttavia, sognare non costa nulla.