di redazione [user #116] - pubblicato il 09 gennaio 2018 ore 11:00
Una manciata di foto ufficiali aveva mostrato in anteprima delle nuove super-Strat Ibanez con manici roasted e specifiche inedite. Ecco spiegata la serie AZ.
La RG si smussa e guarda agli stili più classici per dare vita a una nuova serie di chitarre elettriche pensate per fare da punto d'incontro tra forme convenzionali e contenuti moderni, con una flessibilità all'avanguardia. Nell'autunno 2017, Ibanez aveva mostrato alcune foto di una serie inedita per il 2018, e ora la collezione AZ vede la luce ufficialmente.
Le chitarre della gamma AZ si rifanno da vicino al successo della RG, reinterpretandolo in una chiave attenta alla tradizione, capace di ammiccare al bluesman quanto al jazzista appassionato di fusion e ai musicisti rock o pop, senza tralasciare gli ultimi ritrovati in fatto di liuteria elettrica.
I corpi delle AZ ripropongono le medesime forme a due spalle mancanti e asimmetriche della super-Strat di casa, ma con meno asperità. Anche le palette sono meno spigolose, pur conservando chiari richiami alla best seller giapponese.
I manici adottano un'inedita giunzione battezzata Super All Access Neck Joint. Indicata come un'evoluzione della tecnica All Access Neck Joint adoperata sulle RG, vede l'introduzione di un'ulteriore sagomatura sul retro per accogliere al meglio la mano sugli ultimi fret.
Tra le caratteristiche più evidenti si segnala la scelta di adoperare solo manici in acero roasted, cioè trattati ad alta temperatura per eliminare impurità e aumentare così risonanza e stabilità strutturale. La decisione di sagomarli con con profili ovali a C, più tondeggianti rispetto ai Wizard, dimostra la volontà dei progettisti di aprirsi a una fetta di pubblico diversa, che finora aveva dovuto rivolgersi alla scuola statunitense di fascia alta per incontrare i propri gusti.
Tutte le AZ sono dotate di pickup Seymour Duncan Hyperion, nelle versioni humbucker e single coil a seconda dei modelli. Le elettroniche sono completate da un selettore per i pickup dyna-MIX10 a cinque posizioni con switch Alter. Questo mette a disposizione dieci suoni e consente di escludere solo parte di una bobina degli humbucker, così da rendere il suono più brillante e vicino al tono di un single coil senza percepire il calo di volume talvolta accusato nello split tradizionale.
Ecco lo schema diffuso per i modelli con due humbucker.
I modelli mostrati per l'inizio del 2018 conservano queste specifiche di base e si piegano alle esigenze di chi è in cerca di chitarre a ponte mobile dal sound più vintage fino a chi richiede sonorità più spinte e moderne, anche accoppiate a sistemi hardtail.
La AZ2402 associa un body in ontano a 24 fret in acciaio conteggiati da dot laterali fluorescenti.
Il capotasto è in osso e la configurazione è a due pickup humbucker.
Come per tutta la serie AZ, l'hardware è offerto da Gotoh e prevede meccaniche Magnum Lock.
La AZ2204 porta i fret a 22 e aggiunge un ampio battipenna sul top, a ospitare un humbucker al ponte e due single coil per centro e manico. Il modello è disponibile anche con top in acero fiammato nella versione AZ2204F.
Il body diventa in tiglio americano e viene coperto da un top in bocote per la AZ242BC.
I fret tornano a essere 24 e i pickup sono due humbucker per un taglio più contemporaneo. Il capotasto in osso diventa qui un Graph Tech.
L'aggiunta di un top in acero fiammato e di un ponte mobile distingue il modello AZ242F.
Il battipenna ritorna per la AZ224F, tradizionale nelle configurazioni elettroniche ed elegante nell'aspetto. Il body è in tiglio, con su un top in acero fiammato, e i fret calano a 22.
La serie AZ ha destato l'interesse dei fan fin dalla sua prima apparizione, e anche i musicisti professionisti hanno rivolto lo sguardo alle possibilità delle nuove solid body giapponesi. Martin Miller è il primo a ricevere un suo modello signature basato sulle caratteristiche della gamma AZ: la sua chitarra si chiama MM1 e posiziona una coppia di humbucker su un body in mogano con top in acero fiammato.
Le Ibanez AZ saranno presentate ufficialmente al Namm 2018 e, mentre scriviamo queste righe, non sono ancora presenti sul sito ufficiale. In Italia, contiamo di vederle a stretto giro grazie alla distribuzione di Mogar Music.