Il 2018 è stato un anno turbolento per gli appassionati delle sei corde. Proprio quando i chitarristi cominciavano a riprendersi dalla bomba che a inizio 2017 ha provocato una forte stretta all’uso del palissandro e , ecco che ne esplode un’altra ancora più forte: nei primi mesi dell’anno, Gibson dichiara prima guai finanziari e .
Tutto è in divenire, nemmeno i colossi sono immuni ai movimenti del mercato e i cataloghi si muovono di conseguenza. dedicata a Slash, da pochissimo , è la chitarra più costosa in produzione ma l’attenzione del marchio si sposterà presto verso altri lidi. L’autunno ha infatti visto il grande ritorno della , l’immortale single-cut di casa rivista in una versione accessibile e minimale, ispirata all’omonimo modello che ha popolato il catalogo per un breve periodo ormai diversi decenni fa, attirandosi simpatie e altrettante antipatie dal pubblico. Nel 2019, i riflettori saranno senz’altro puntati proprio su Gibson, in quanto solo il tempo dirà quanto le scelte operate dalla nuova gestione saranno azzeccate.
Anche Fender ha fatto parlare di sé, ma su tutt’altri registri. Il 2018 ha segnato il passaggio alla distribuzione autonoma sul territorio europeo e italiano, senza intermediari. La primavera è iniziata con un bell’ e un catalogo quanto mai ricco e variegato ha fatto eco sul web e nei negozi durante i mesi successivi.
La serie ha fatto discutere in più occasioni, smuovendo l’interesse di tutti gli appassionati, come anche la scelta di rivedere la produzione di stampo vintage con le , la gamma messicana con le e quella made in USA con le American Performer, mostrate anche in anteprima mondiale .
In tutto questo movimento, mamma Fender si è lasciata sfuggire uno dei suoi artisti più caldi e PRS non ha aspettato un minuto per agguantare al volo John Mayer, con il quale ha svelato la , uno degli stratoidi meglio riusciti degli ultimi tempi.
La formula delle solid body californiane è senza età e anche Ibanez ha voluto ammiccare al mondo della Stratocaster con una solid body costola della RG, ancora moderna per impostazione ma dal carattere più retrò e convenzionale. La ha già catturato il cuore di milioni di appassionati, ha trovato un posto nelle rastrelliere di numerosi artisti affermati e promette grandi cose per l’anno venturo.
Sul versante elettronico, il digitale è stato uno dei temi più ricercati e discussi dai musicisti. D’altra parte, come già analizzato qui su Accordo, ormai il mondo virtuale è maturo a sufficienza da trovare agevolmente posto nei rig degli hobbisti quanto dei professionisti, e .
La Boss GT1000 è stata tra i ritrovati digitali che più hanno smosso l’attenzione dei lettori di Accordo, nei numerosi approfondimenti e .
Il 2018 ha visto anche la vertiginosa crescita dei sistemi compatti, vere e proprie multieffetto ingabbiate in dispositivi dalle dimensioni e dalle modalità d’uso prese in prestito dagli stompbox classici, come il , ultimo arrivato della fortunata serie Helix.
L’anno si conclude con una riflessione riguardo chi, sopra quegli strumenti, ci mette le mani ogni giorno. , i musicisti più interessanti degli ultimi tempi sono tutti donna e quasi mai incentrano la loro carriera su esibizioni funamboliche o tecniche d’avanguardia. Il futuro della chitarra sembra essere in gonnella, con una super-Strat tra le mani e collegato a un potente processore virtuale. Se così sarà, lo dirà il tempo. |