di bobchill [user #6868] - pubblicato il 11 febbraio 2019 ore 15:55
L'acquisizione di Fender da parte di CBS nel 1965 non stravolse subito la produzione. Suonare due chitarre di quell'anno aiuta a comprendere cosa accadeva.
Il 5 Gennaio del 1965, Leo Fender appose la firma sul contratto che cedeva la sua società per la somma di 13 milioni di dollari a CBS Columbia Broadcasting System o, più precisamente, al suo ramo Columbia Records Distribution.
Quella data di 54 anni fa segna dunque formalmente la fine dell’epoca delle gloriose "pre-CBS". L’entusiasmo e lo spontaneismo un po’ naive di un’azienda relativamente piccola cedettero progressivamente il passo alle logiche di profitto di un’azienda guidata da una grande major, sommersa da ordinativi arretrati da evadere e dall’urgenza di accelerare il processo produttivo.
L’occasione di imbracciare due Fender del 1965, l’anno primo della produzione CBS, dà la possibilità di fare un po’ di chiarezza su questo delicato periodo di transizione.
In realtà i cambiamenti sostanziali non cominciarono a prendere piede con la firma sul contratto: molti strumenti prodotti negli anni immediatamente successivi all’acquisizione hanno caratteristiche e sonorità sostanzialmente analoghe a quelli dell’ultimo periodo pre-CBS.
Abbiamo esaminato due chitarre appartenenti a due segmenti di mercato diversi: una Mustang e una Stratocaster, entrambe con piastra attacca-manico con numero “serie L”, ovvero ancora con la sequenza di numerazione del 1963, precedente a quella su piastra con logo “F” nata con la gestione CBS sul finire del ’65.
Come dimostrano i due video che andiamo a vedere, ciascuno dedicato a una chitarra, si tratta di due strumenti di alta caratura, dalle inconfondibili sonorità della casa di Fullerton. In particolare, la Stratocaster presenta ancora eccellenti legni e la forma di paletta più piccola, precedente al cosiddetto "palettone", opera di restyling di CBS. La Mustang ha l’hardware caratteristico dei primi modelli introdotti l’anno precedente.
Ascoltiamo la loro voce e le storie che hanno da raccontarci.
Entrambi i filmati sono in lingua inglese, con sottotitoli attivabili nel player sia in Italiano che in Inglese.