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co_ma
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Attività

The Duncan dilemma
di co_ma | 08 febbraio 2009 ore 14:33
Quando la GAS colpisce non c'è nulla da fare, se non assecondarla. Individuata la nuova "vittima" per scelta di legni e costruzione, ho già pensato di cambiare i trasduttori. Amando in generale gli humbuckers Seymour Duncan (ho già chitarre con JB, distortion, jazz, Seth Lover) pensavo di restare "in famiglia". Il dilemma non è tanto la scelta del pickup in sé, quanto l'effettiva necessità di discriminare humbucker e trembucker.
Tutto il mondo è paese...
di co_ma | 27 novembre 2007 ore 23:59
co_ma scrive: ...quando si tratta di fregare il prossimo. Ok, forse ho troppa fretta, ma questo vorrei che me lo diceste voi. Bene, siamo ai primi di ottobre: spinto dalla solita GAS, sebbene non navighi in acque particolarmente tranquille dal punto di vista economico, faccio il mio primo ordine all'estero, ja?!? Mando l'ordine, faccio il bonifico, arriva il pacco. Tutto con incredibile precisione, ja?!? Apro la scatola, incredibile ma vero, c'è esattamente tutto quello che avevo ordinato. Vado a fare tutte le mie prove, e mi accorgo che uno degli articoli che ho acquistato (previa abbondante documentazione on line, anche audio, data la difficoltà di reperilo per fare una prova) si rivela un prodotto assolutamente impresentabile (e qui ovviamente la colpa è del produttore). Decido quindi che le possibilità sono due: o lo vendo come usato decurtando il prezzo del 25%, oppure lo rimando indietro. Non esito, per due motivi: 1) non voglio inchiappettare il mio prossimo e 2) non troverò mai qualcuno che si faccia inchiappettare sentendo come suona 'sta ciofeca. Lo rimando indietro, ja?!? Una volta richiuso il pacco (in tutti i sensi!!!), dati i miei orari di lavoro ho la pessima idea di incaricare la mia fidanzata di portarlo alla Posta per la spedizione (poiché dal negozio mi viene detto di inviare con posta ordinaria). Lei, poverina, esegue (collo di 10.8 kg, non particolarmente ingombrante) alla modica cifra di 48 euro!!! E quella era la spedizione economica, ja?!?! Ma non finisce qui, ovviamente. Dopo qualche tempo mi arriva un'email in tedesco nella quale ovviamente non capisco una mazza, oltre al fatto che riguarda il mio reso. Rispondo che - cortesemente - dovrebbero rimandare il messaggio in italiano (tra l'altro finché si è trattato di vendere mi hanno fatto tenere contatti con una persona che lo parla perfettamente) oppure in inglese. Dopo quasi 3 settimane non ho ancora risposta. E nessun accredito in banca. Ad oggi il mio attacco di GAS mi sta costando 250 euro. Venerdì scorso ho mandato un'email di sollecito. Vi farò sapere. Nel frattempo ditemi voi che ne pensate (e non ditemi solo che sono un coglione, ja?!?!).
Quali pickup per la mia Jackson?
di co_ma | 11 giugno 2007 ore 19:25
co_ma scrive: Ciao a tutti, dopo aver suscitato grande interesse nella comunità riguardo la mia ultima "bimba", una Jackson Dinky di origine asiatica ottenuta in scambio con una pedaliera, torno a scassarvi le meccaniche con un nuovo quesito.Considerando buono il "fondo" della chitarra ma i trasduttori assolutamente inadeguati, vorrei sostituirli. Premetto che sto cercando un suono da utilizzare prevalentemente in ambito hard rock, ma per certi clean sono molto attaccato al suono della Telecaster (lipstick al manico). Pensavo ad un set di Seymour Duncan: al manico il SH2-The Jazz; al ponte un SH4-JB.Mi resta un grosso punto interrogativo sul centrale, dove c'è uno scasso per un single coil. Mi piacerebbe trovare un buon compromesso per il suono pulito della Tele/neck, ma già cambia la posizione, e ho paura di avere anche problemi di volume tra i pickup. Cosa mi consigliate? Restando in casa Duncan, il Twang Banger può aiutare in questo senso? Altre idee oltre al classico Hot Rails?
La mia Jackson... quale modello?
di co_ma | 29 maggio 2007 ore 15:35
co_ma scrive: Salve a tutti, recentemente ho avuto modo di entrare in possesso di una chitarra elettrica Jackson (non credo U.S.A.) con la quale ho trovato un buon feeling. Non ho idea di che modello si tratti: ed è proprio questo che chiedo a qualcuno di voi se c'è modo di saperlo. Indizi: (1) strat style; (2) paletta stile appuntita in perfetto stile Jackson, con le 6 meccaniche (Jackson) tutte sul profilo superiore; (3) manico avvitato, con placchetta che riporta il numero di serie 9603000; (4) 24 tasti; (5) segnatasti a dente di squalo; (6) ponte Jackson su licenza Floyd Rose; (7) pick up Jackson (ma quello centrale, single coil, non riporta il marchio) con configurazione HSH; (8) selettore a 5 posizioni, un potenziometro di volume e uno di tono. Per pura curiosità, qualcuno ha idea di che si tratti e di dove possa essere stata prodotta? Grazie!
Valvole spompate
di co_ma | 12 gennaio 2005 ore 08:43
co_ma scrive "Come in un terribile deja-vu ho percorso le vie dei recenti thread su sindromi GAS e simili, essendone stato affetto a lungo in passato (ma sono poi realmente guarito?). Eppure nel mio tanto variato setup c'è qualcosa che resiste strenuamente da parecchi anni: si tratta di uno splendido preamplificatore Marshall JMP1. Questo aggeggio gironzola per casa e sale prove da quasi dieci anni ma non sembra affatto dimostrare l'età che ha; effettivamente l'ho utilizzato relativamente poco. Infatti lunghi periodi di inattività (o meglio di saltuario "allenamento" in casa) non gli hanno permesso di sfogare nella maniera più adeguata la sua natura di bestia da palco insieme ai suoi compari di ventura: un finalozzo (attualmente un Brunetti RockIt) e un generoso cabinetto (con la C) 4x12" modello 1960A. Ora che utilizzo più frequentemente tutto questo ben di Dio (con Ibanez JS1000 e Zopilote custom electric sulla quale forse riuscirò a scrivere qualcosa in futuro) comincio a chiedermi quando sarà il momento di rivalvolare. Ho la sensazione che, invecchiando, i miei strumenti crescano con me, esattamente come un padre vede crescere i propri figli... in pratica ci si abitua, giorno dopo giorno, al progressivo spompamento delle valvole senza accorgerci della differenza, anzi con il timore che arrivi prima o poi l'amico chitarrista (che non ci vede suonare da qualche mese) a dirci che il nostro suono non è più convincente come una volta. Secondo voi è necessario procedere a revisioni ogni tanto (e, se sì, ogni quanto?) oppure basta dar retta al nostro orecchio e pensare di farlo solo quando il sound non ci convince più? ...'deth until I'll be dead!"
Un incontro col prof. Friedman
di co_ma | 02 dicembre 2004 ore 19:05
co_ma scrive "Quando deve capitare di avere culo, il fatto capita e basta. Non ci sono spiegazioni razionali, anche se si comincia a pensare ad un forte indizio sulla presenza di Dio… e in questo caso (per par condicio con una forma di paganesimo) un dio della musica! Capitò infatti che il seminario di Marty Friedman, per dieci anni strepitoso chitarrista dei mitici Megadeth, fosse spostato dal negozio di strumenti musicali dove era originariamente previsto nel teatro di un paese poco distante. "
Aggiornamento SIAE-ENPALS
di co_ma | 20 settembre 2004 ore 16:27
co_ma scrive "Quando ho cominciato a suonare nei locali, ragazzotto, circa 10 anni fa, esisteva il mostro SIAE. Aveva tante teste quanti sono i generi musicali, mille mani e soprattutto una enorme bocca per ogni testa. Correvamo sul filo del rasoio sperando di non essere colti in flagrante nel bel mezzo di una appassionata esibizione nel solito locale che non gli pagava alcun tributo (e ben pochi anche a noi, a dire il vero, ma questo è un altro problema!)."
facciamoci sentire!!!
di co_ma | 09 aprile 2003 ore 15:21
con la mia solita curiosità ho assistito recentemente, qui su accordo, a dibattiti molto interessanti sulla scelta "politica" riguardo al repertorio del proprio gruppo (cover o inediti) e sulle reali capacità individuali di ciascuno di noi. e allora mi chiedo: perché non possiamo giudicarci, provando a far tesoro delle critiche dei nostri colleghi? opinioni sulla nostra tecnica e sul feeling (tanto per riprendere un altro tema a noi tanto caro) ma anche sulle capacità compositive (in caso di inediti) o interpretative (nel caso delle cover e degli inediti). io lancio il sasso ma non nascondo la mano: potete ascoltare due delle mie "creature" su www.caccolestellari.com nella sezione download. spero che molti abbiano la pazienza di ascoltare e darmi preziosi consigli, così come mi auguro che altri seguano il mio esempio e "si facciano sentire". buona saturazione a tutti! francesco
Per i più piccoli: storia di una giovane mente
di co_ma | 15 luglio 2002 ore 00:11
co_ma scrive "C'era una volta il piccolo chitarrista che non passava giorno senza pensare di cambiare qualcosa del proprio setup. Andava a scuola e già che c'era allungava un pochino per fare un salto al "suo" negozio, dove trovava ogni giorno più o meno sempre le stesse cose... una trentina di chitarre (di cui almeno 20 oscene), una decina di amplificatori (di cui almeno 15 osceni). Ma ogni volta poteva essere quella buona... un rientro spettacolare... forse quello che aspettava... e intanto le riviste specializzate e soprattutto i listini accendevano un sacco di strane idee nella sua giovane mente "imberbe" che non aveva ancora concepito il corpo del suono che andava cercando..."
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