di alcuni tra i volumi considerati di riferimento dai fanatici delle chitarre vintage, George Gruhn è anche il titolare di uno dei negozi di strumenti più affascinanti che si possano trovare a Nashville. Durante i giorni scorsi siamo stati nella capitale del Tennessee (ne leggerete presto su queste pagine) e abbiamo fatto tappa anche da Gruhn Guitars, dove abbiamo assistito a un illuminante dibattito circa il mercato della chitarra ieri e oggi, confrontando politiche, stili e approcci.
Durante l’incontro si sono toccati diversi temi cari ai chitarristi. In particolare si è parlato di qualità nella produzione industriale e di suono, con George Gruhn che ha condiviso la sua personale top five delle caratteristiche che una chitarra deve avere perché si possa definire un ottimo strumento.
“Ci sono molte malattie rare al mondo, ma non per questo le vorresti” ha spiegato Gruhn in riferimento alla mania del vintage e della ricercatezza a tutti i costi. Le quotazioni di alcuni strumenti toccano cifre importanti per motivi storici, per la loro età o perché sono stati realizzati in poche copie, ma bisogna essere in grado di distinguere il valore collezionistico da quello musicale assoluto.
In mezzo secolo di attività, George ne ha viste tante e conferma che la qualità media odierna degli strumenti costruiti in serie è di gran lunga superiore rispetto a quella di mezzo secolo fa. Molto si deve al CNC - spiega - che ha reso le produzioni più consistenti contro un livello altalenante degli strumenti d’epoca. In particolare in riferimento alle fasce più basse, George racconta: ”era possibile vedere strumenti praticamente insuonabili già in negozio, ancor prima di essere acquistati e usati, con manici inarcati e truss rod per niente efficaci, dei puri e semplici placebo”.
L’artigianalità ha senza dubbio il suo fascino e consente una libertà d’azione assoluta quando si parla di liuteria e strumenti su misura, territorio in cui la costruzione tramite CNC non è pratica perché ogni volta andrebbe riprogrammata. Tuttavia, Gruhn conferma, il controllo numerico in fabbrica permette di avere le medesime forme, manici identici e con la stessa cura su strumenti di qualsiasi fascia di prezzo.
Ciò che gli anni e le tecnologie non hanno svalutato sono invece i materiali. Del buon metallo per un ponte o un legno di qualità riccamente figurato hanno il loro peso oggi come allora ma, secondo George, passano in secondo piano rispetto al progetto dietro lo strumento: “se sei un bellissimo aereo, con rifiniture cromate e inserti in legno, ma mal disegnato, semplicemente… morirai!”
L’evoluzione ha lo scopo di porre rimedio ai difetti passati, ricorda Gruhn, e questa dovrebbe essere tra le prime preoccupazioni di un costruttore di strumenti, anche qualora decidesse di restare fedele ai progetti classici.
Il connubio tra un buon disegno e materiali adatti si traduce in elementi come solidità, suonabilità e, soprattutto, suono. Su questo tema, George Gruhn ha le idee ben chiare e condivide con i presenti la sua personale lista di caratteristiche che ogni chitarrista dovrebbe ricercare nel suono per individuare e riconoscere uno strumento di qualità.
La chiave di un buon suono, secondo Gruhn, sta nel bilanciamento: in diversi tipi di bilanciamento.
- Il primo e più immediato è quello in volume tra le corde: ogni corda deve saper sprigionare un’energia simile alle successive, senza cadere in cantini muti o corde avvolte eccessivamente risuonanti.
- Il secondo tipo di bilanciamento è quello in sustain: il decay delle note deve essere regolare su ogni nota e ogni corda.
- Importante è anche la costanza dinamica: devi poter suonare piano e forte su tutto il range. Le note devono essere sempre reattive, sensibili al tocco.
- Se l’orecchio è abbastanza fine, valutare il bilanciamento nella complessità tonale su tutta la tastiera è un buon modo per comprendere la consistenza di uno strumento. Il contenuto armonico, cioè, deve essere uniforme e coerente.
- Infine, è bene concentrarsi sull’articolazione delle note, il vero e proprio bilanciamento generale dell’uscita dello strumento: la chitarra deve dimostrarsi equilibrata su tutta la gamma, senza compromessi quali potrebbero essere alti definiti a discapito di bassi ovattati.
Queste semplici linee guida, con il necessario esercizio, possono aiutare il chitarrista a individuare uno strumento che darà soddisfazione in qualunque ambito e utilizzo, al di là delle valutazioni di mercato, mode e collezionismi. |