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robertfripp
utente #1412 - registrato il 24/02/2003
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Attività

Stimoli
di robertfripp | 24 maggio 2006 ore 17:13
E’ un giorno tanto triste per la notizia della scomparsa di una persona che ha fatto della propria passione un’arte. Non ho avuto la fortuna di conoscere Roberto Pistolesi, ma la sua scomparsa mi ha sinceramente toccato.. Più umilmente sto vivendo un momento di crisi nei confronti dello strumento che sta mettendo a dura prova la passione che ho sempre nutrito nei confronti della chitarra. Anni fa smisi di suonare, ed era un momento difficile della mia vita (problemi di salute, ma anche l’impegno di diventare padre) e c’è voluto tempo per tornare ad essere un chitarrista. Oggi riconosco le stesse infide sensazioni che mi bisbigliavano allora nell’orecchio di smetterla con la musica e vi combatto con la serenità di chi sa che è un momento così. Non è la prima volta che mi succede, ho sempre avuto un rapporto di odio-amore con le sei corde e vi sono abituato. Potrei prendermi un periodo di stasi, ma preferisco pormi nuove sfide. Sto applicando alla chitarra acustica molte delle tecniche pianistiche che usavo ai tempi in cui ero un discreto stick-player (molto alla Michael Hedges, per intenderci) ed è davvero impressionante quello che si può suonare con il tapping a 8 dita. Ma forse è davvero troppo che sto lontano dal mio mondo, quello dell’elettrica e forse un bell’acquistino gioverebbe a rinnovare gli stimoli.
Trascrizioni
di robertfripp | 11 maggio 2006 ore 15:39
Sto cominciando a trascrivere con Guitar Pro e Power Tab molta della musica che mi ha accompagnato in questi anni, rigorosamente per “new standard tuning”. L’intenzione è di condividerla, dato che il materiale presente in rete è poco ed in molti casi gelosamente (e giustamente) riservato a chi frequenta i corsi del Guitar Craft. Ma dato che si per lo più tratta di arrangiamenti fatti dal sottoscritto (soprattutto Bach) non mi sembra di violare certo alcuna regola di copyright o deontologica. Chi fosse interessato può scrivermi al mio indirizzo pubblico, anche se la mia intenzione è di costruire un sito ad hoc, dove chiunque possa contribuire a diffondere tablature per NST gratuitamente. Sarebbe bello che anche Accordo si potesse aprire al settore condivisione files (midi, txt, gp3, ptb), credo che in parecchi sarebbero interessati. Mi rendo conto delle difficoltà oggettive che ne deriverebbero, considerando poi che vi sono siti specializzati in questo senso, ma il fatto di poter discutere sulle trascrizioni, con consigli e contributi di più persone renderebbe la cosa estremamente attraente.
Donne, Accordo, Chitarre
di robertfripp | 08 maggio 2006 ore 13:58
robertfripp scrive: L’idea di introdurre questo argomento prende spunto da un articolo pubblicato poco tempo addietro che trattava dei nuovi modelli di chitarra rivolti alle teenagers che molte case costruttrici hanno recentemente introdotto in catalogo.
Demoralizzazione
di robertfripp | 26 aprile 2006 ore 10:03
Torno dopo qualche giorno di ferie a visitare il sito e scopro con enorme delusione di essere stato oggetto di violente critiche da parte di un utente per un mio post certo non serioso (il "penetrare in un mercato vergine" era lì a buttare un po' in vacca il tutto) che aveva la sola colpa di essere troppo diretto da passare per sentenza. Mi figlia ha 7 anni, sa ballare e cantare con passione, ama il rock (con una spiccata predilezione per i Dream Theatre) e quando sente la Pausini alla radio cambia regolarmente canale. Ma per quanto mi sforzi, non riesco ad insegnarle a suonare la chitarra classica che le ho acquistato già da tre anni. Forse il suo rifiuto può dipendere dal fatto che vorrebbe già esserne capace (è molto orgogliosa) e che il paragone con il padre, che bene o male qualcosa ci tira fuori, non le va giù. Fatto sta che ci sto rinunciando, anche perchè mio padre tento disperatamente di trasformarmi in un calciatore ottenendo solo un negato per il pallone e lo sport. Ultimamente non ne sto beccando molte, ma prendermi del fascista sessista proprio mi ha fatto male. Comincio a pensare che i rapporti virtuali che internet permette siano meravigliosi, ma possano dare luogo ad equivoci ed incomprensioni davvero gravi. Magari nella vita reale io e il tipo che mi ha attaccato potremmo essere amici sinceri, ma qui lui si è fatto un'idea di me e io faccio fatica davvero a non farmene una su di lui.
Sindrome dei 40 anni
di robertfripp | 19 aprile 2006 ore 15:40
Mi sono beccato le mie prime moderazioni negative da quando sono qui sul sito (ed è un bel po' di tempo). Più che polemico o inutile, mi sarei dato dello stupido. Francamente ammetto di essermi fatto trasportare dall'andazzo generale di questi ultimi tempi e non sono riuscito a cogliere l'ironia presente in un commento che scimmiottava il personaggio dell'interessante articolo di Robyz (anche se sviato da un altro commento, stranamente passato inosservato). E' un periodo che non sono tranquillo e dovrei prendermi una bella vacanza. I quaranta si avvicinano e confesso che mi disturbano assai (sopratutto perchè me ne sento 25). Devo confessare che è pur sempre un traguardo che obbliga a fare un po' di somme e di non averne affatto voglia.
R. Fripp & The LCG - Intergalactic Boogie Express
di robertfripp | 10 aprile 2006 ore 15:46
robertfripp scrive: Fare una recensione di questo disco, è per me come parlare con obiettività e distacco di mia mamma. Questo è forse è il documento più rappresentativo dell'attività live della League of Crafty Guitarists, potente ed originale ensemble chitarristico di sole chitarre acustiche e diretta emanazione della scuola di chitarra fondata da Robert Fripp, il "Guitar Craft".
Finalmente elettrico
di robertfripp | 27 marzo 2006 ore 14:42
Ieri è nel mio piccolo un giorno da ricordare. Era giusto un anno che non toccavo la chitarra elettrica. La mia infatuazione per il mondo acustico mi aveva portato a tanto, ma ora ho veramente voglia di smiagolare. Stasera cambio le corde e metto a punto le due bestioline. La prima impressione è stata “imbarazzante”, ma dopo mezz’ora la mano era tornata a gioire per l’action bassa ed il sustain che sull’Ovation mi ero scordato fossero tra i graditi piaceri della vita. Appena le finanze lo permetteranno arriverà un'altra sorellina ad affiancare la G&L e la Fernandes. Dopo tanti ripensamenti perso che sarà al 99% la Godin LXTG, chitarra stupenda che ho in realtà già acquistato e dovuto restituire al negozio a causa di un difettuccio.
Musica per chitarristi
di robertfripp | 01 marzo 2005 ore 17:49
robertfripp scrive "Ascoltiamo musica? E soprattutto, ascoltiamo musica non chitarristica? Dal professionista affermato, al giovane che ha appena preso in mano lo strumento, siamo inevitabilmente influenzati dai nostri ascolti. Più o meno consapevoli. C’è chi studia la musica e passa ore sulla chitarra, chi va ad orecchio e si limita a strimpellare con gli amici. Siamo tutti accomunati dall’essere sia produttori che fruitori di musica. Ma, ripeto, più o meno consapevolmente. Ma cosa ci spinge ad abbracciare un genere o l’altro, ad essere ispirati dal tale chitarrista, a compiere le scelte importanti che plasmeranno il nostro stile? Suono da 30 anni e il mio nick tradisce senza possibilità di dubbio la mia storia. Ma se ripenso a come sono arrivato ad essere il chitarrista che sono oggi devo impegnarmi parecchio per ripercorrere la strada della mia crescita come musicista e fissare i momenti salienti che hanno inciso sulla mia formazione. "
Olimpiadi della Chitarra
di robertfripp | 21 dicembre 2004 ore 08:40
Ieri sera ho teminato il pezzo che comporterà la mia vittoria alle prestigiose Olimpiadi della Chitarra. Ovviamente non succederà neanche corrompendo la giuria ed accendendo ceri nelle chiese, nelle moschee e nelle sinagoghe. Però mi sono assai divertito. Intanto ero a digiuno di registrazione with software e credo di avere discretamente imparato ad usare il mezzo, la qual cosa schifo non mi fa. Poi ero curioso di sentire come cacchio suonavo dal di fuori, dopo anni che non cristallizzavo le mie idee su un supporto duraturo. Certo i mezzi tecnici del mio studio fanno ridere o pena, a seconda dell’umore (ad esempio oggi mi danno fastidio, anche se non troppo). Eppure il risultato stranamente mi soddisfa già dopo il primo mix di massima; qualche limatina e poi ci siamo. Se devo essere sincero ci ho infilato davvero di tutto, ma il minestrone sembra ben assortito. I miei immancabili loop di guitar synth, i miei famigerati arpeggi “crafties” di acustica, il sustainer della Fernandes come fosse prezzemolo, le poliritmie e fripperie varie. Nonostante le premesse il pezzo alle mie orecchie devastate suona discretamente originale. E questo è già un buon successo, dato l’azzardo iniziale. E poi sarò sincero. A questa sfida ci tenevo davvero. Cosa che deve valere anche per parecchi amici-colleghi accordiani, dato che di questa competizione poco o nulla se ne parla (il che fa pensare un grande interesse alla cosa da parte di molti). In bocca al lupo e auguri a tutti.
Guitar synth
di robertfripp | 12 novembre 2004 ore 15:52
Lentamente procede l'apprendimento del GR33. Così come l'approccio all'acustica è necessariamente diverso da quello all'elettrica, il guitar synth richiede un discreto periodo di apprendistato. Ho avuto per alcuni anni il glorioso GR-300 (chi ricorda i Police di Syncronicity o gli assoli trombettistici di Pat Metheny?), ma qua siamo davvero in un altro mondo. Mi riprometto di recensirlo appena ne avrò una sufficiente dimestichezza. L'utilizzo che conto di farne non è quello di simulare le tastiere, quanto di estendere la mia tavolozza timbrica, soprattutto abbinato alle famigerate loop station Boss. E, mentre il blues è sempre più lontano dalle mie mani, sono sempre più un chitarrista ambient.
Chitarrista da incubo
di robertfripp | 26 ottobre 2004 ore 15:27
Eccoci qua pronti ad imbracciare la nostra martoriata Stratocaster. Scaldiamo le valvole della nostra fumante testata. Ai nostri piedi solo un vecchio wha e un malconcio overdrive originale degli anni ’80. E vai col blues. D’accordo. Non è poi così male come immagine; ma siamo sicuri che vada bene per tutti? Partiamo dall’inizio. Martoriata Stratocaster. Apriamo il fodero. No. E’ una Fernandes. E dietro a quella paciosa aria da Les Paul campeggia maligna la scritta “sustainer” sul falso humbucker al manico. Direi che non ci siamo. Andiamo oltre. Valvole? Testata? Fumante? Io qui non vedo nulla di tutto ciò. Un impianto. Con sub woofer e satelliti. Dov’è finito l’amplificatore? Niente amplificatore?????? La faccenda si fa seria. A questo punto non oso guardare a terra. Apro un occhio, giusto per abituarmi all’orrore. Non vi è traccia di wha ed overdrive, ma almeno qualcosa che assomiglia a dei pedali si. Leggiamo un po’ di scritte. Roland GR-33. Boss RD-20. Aspetta, qui ce n’è un altro, uguale. 2 loop sampler? E che ci farà questo qui? Tanto più che “guitar synth” suona piuttosto dubbio. Vediamo dove porta questo cavetto. E che razza di pick-up sarà mai questo. Non sembra un single coil. GK-3. Esafonico. Basta ci rinuncio. Figuriamoci che razza di suonacci tira fuori questo tipo. Visto che non c’è provo a fare qualche accordo. Puah!!!!! Ma come cacchio è accordata? E che scalatura assurda usa!!! Con questi cordoni appare impossibile farci un bending decente senza sanguinare. Ma ecco che arriva. Mi nascondo e aspetto di sentire cosa ci fa con questi attrezzi, anche se ho poche aspettative. Ha un look da professore che fa assai poco chitarrista. Tra l’altro io tengo la chitarra alle ginocchia e questo la imbraccia altissima. Mah. Parte un tappeto di synth che fa molto new age. Dev’essere un loop, ma non sono sicuro. Ora arpeggia su un ritmo per nulla naturale. Provo a contare. Sembra un tempo dispari. Un 7/4. Non ne sono sicuro. Si è un loop suonato in 7/4. Ora ci fa sopra un 5/4. E’ pazzo. Anche perché l’altro loop sembra una tastiera d’archi. Ora ci suona sopra un assolo. Ovviamente su scale vagamente orientali. Ok. Me ne vado schifato.
Prima pagina
di robertfripp | 19 ottobre 2004 ore 17:41
Inizio a scrivere nel diario. E come sempre mancano le parole. E’ un po’ di tempo che bazzico su Accordo! 17 articoli pubblicati e un centinaio di interventi non è poi così malaccio. A volte mi sembra di essere un po’ un corpo estraneo sul sito. Con tutti questi bluesmen. Non che non mi piaccia il blues, si intende; ma non mi ci so esprimere con quel linguaggio. Sarei un pessimo chitarrista blues, quindi meglio fare altro. Sono un po’ deluso per le poche risposte che ho ottenuto col il mio post (One man band). Forse per molti è un tema trito e ritrito, o effettivamente il problema è realmente un casino. Andrò a ripescarmi i vecchi articoli sul POD e compagnia. Chissà che non ne esca qualche soluzione.
One man band
di robertfripp | 18 ottobre 2004 ore 08:15
robertfripp scrive "One man band. Ovvero come rovinarsi l'esistenza con un sacco di attrezzi inutili ed essere felici lo stesso. Il mio set-up attuale prevede una semplice catena chitarra-effetti-ampli con due loop sampler RC-20 Boss nel send-return. Il problema si pone in quanto il sottoscritto sta per dotarsi di guitar synth (Roland GR-20) e vorrebbe la massima flessibilità nello sfruttamento dei suddetti loop sia con i suoni normali di chitarra che di synth."
Robert Fripp
di robertfripp | 18 luglio 2004 ore 15:48
robertfripp scrive "Strana specie di animale il chitarrista. Insomma, diciamolo pure, non è certo un chierichetto da parrocchia. Magari sesso, droga e rock’n’roll li lascia suo malgrado alle vere rock star, ma ci prova (almeno qualche buona birra). Non rinuncia al suo look alternativo anche se in ufficio lo guardano male e appena vede la faccia del Berlusca è assalito da potenti conati di vomito. Inizia a sorgere a mezzogiorno e non carbura prima delle 20, come si conviene ad una vera bestia della notte. Ma poi diciamolo, questo non è altro che un’accozzaglia di luoghi comuni; in fondo siamo bravi ragazzi. O no? Anzi, in fondo il chitarrista medio non è poi così anticonvenzionale. Anzi. Prendiamo il G3. C’è uno strano signore, piuttosto attempato direi, sull’orlo della sessantina. Insomma potrebbe essere nostro padre (o nostro nonno, per i più sbarby). Ci aspettiamo che entri con la sua band al centro del palco e ci delizi con una quarantina di minuti di svisate. Ma che fa? Non aspetta nemmeno che il pubblico sia tutto seduto. Villano, sta già suonando. E seduto per giunta. Lo si vede a malapena e della band non vi è traccia. Che cappero sta suonando? Note a caso, di una noia mortale. E giù fischi a volontà. Voglio vedere il sudore di Satch, la criniera di Vai. Finalmente ha finito. Ma eccolo che ritorna con gli altri. E adesso? Suoni di tastiere. Voglio un chitarrista, ecchecazzo! Finalmente qualche assolo, ma il suono, oddio. Effettatissimo e in ritardo. Ma che ampli usa? Mi dicono che suona in diretta. Orrore. E poi perché continua a rimanere seduto? Mi sta sempre più sulle palle. Nemmeno saluta a fine concerto. E questo sarebbe il fondatore del progressive? Vuoi mettere Clapton? "
Fernandes Monterey Elite
di robertfripp | 19 febbraio 2004 ore 16:40
robertfripp scrive "Alzi la mano chi conosce le Fernandes. Qualche chitarrista meno giovane forse ricorda le ottime copie Fender e Gibson prodotte da questa ditta negli anni ‘80, sulla scia della giapponese Tokai. Si trattava di strumenti davvero ben fatti, con un suono e un grado di rifinitura incredibile (visto il prezzo) persino confrontati agli originali (che all’epoca non brillavano certo per l’accuratezza e la timbrica della loro produzione). E mentre non era affatto raro vedere queste chitarre nelle mani di musicisti di fama, il grande pubblico, in particolare nel nostro paese, ha ingiustamente snobbato le Fernandes. Personalmente ricordo di avere avuto tra le mani per qualche mese una spendida Explorer rifinita magnificamente. Oggi la Fernandes, pur mantenendo in listino alcune copie storiche, produce strumenti originali, tra cui il modello in questione. Chiuso il doveroso preambolo passo immediatamente a descrivervi lo strumento. Posseggo la chitarra da pochi giorni, per cui le mie vanno intese come impressioni “a caldo”, anche perché le potenzialità sonore della Fernandes sono davvero uniche. La Monterey mod. Elite è per dotazione e finiture la versione top of the line del catalogo Fernandes Guitars, a fronte tuttavia di un prezzo piuttosto contenuto (l’ho pagata nuova intorno ai 1000 euro). "
Centocorde
di robertfripp | 09 gennaio 2004 ore 15:32
robertfripp scrive "AAA chitarristi cercasi. E’ già, non ci crederete, ma questo è un annuncio musicale in piena regola. Niente pubblicità occulta, ti sbatto lo spot in home page, sfidando impunemente la redazione di Accordo. Ma se questo articolo è stato pubblicato, forse qualche ragione ci sarà. Avete mai avuto in testa un idea ossessiva, che vi frulla in testa per anni senza tregua? E’ un pensiero assillante. Il nostro gruppo non ci soddisfa musicalmente e, ammettiamolo, non ci divertiamo più. Gli anni passano ed è giunto il momento di suonare quello che amiamo veramente. Quanti compromessi abbiamo fatto in tutto questo tempo? Abbiamo composto stupidi pezzi commerciali illudendoci che qualche produttore ci lanciasse, suonato cover oscene per racimolare qualche euro prostituendoci davanti ad un pubblico annoiato, eseguito stancamente l’assolo di Cocaine per la duecentomilionesima volta. Ora basta!!!"
Orango - Guitar
di robertfripp | 16 dicembre 2003 ore 14:48
robertfripp scrive "Cari amici chitarristi. Quella che sto per sottoporre alla vostra attenzione è una scena forte che potrebbe forse disturbare i bambini e le persone più sensibili. Se non ve la sentite non proseguite oltre. In caso contrario provate ad immaginarvi un palcoscenico e visualizzate un ipotetico chitarrista durante il concerto. Egli si contorce e si dimena come se fosse stato appena morso da un crotalo australiano. Il veleno comincia a fare effetto e il suo piede destro, preso da un attacco acuto di epilessia scava ritmicamente una buca al centro del palco. Scuote violentemente la testa avanti indietro la lunga criniera evocando Isabelle Adjani in “Possession” (chi lo ricorda?). Il suo viso è colpito da tremendi spasmi, gli occhi si stringono con forza come se stesse infuriando una terribile tempesta di sabbia nel Sahara, il naso si arriccia come un armadillo in presenza di un branco di lupi e i denti mordono selvaggiamente il labbro inferiore scoprendone la viva carne. La mano destra sembra stia brandendo la spada durante un duello all’ultimo sangue, mentre il braccio stantuffa su e giù con foga evocando solitari momenti di piacere. La sinistra poi si libra in volo come una farfalla dai mille colori con il mignolo che vive di vita propria volteggiando e dipingendo nel cielo meravigliose opere michelangiolesche. Il tutto ovviamente suonando un accordo di mi maggiore."
Il mezzo e il fine
di robertfripp | 05 dicembre 2003 ore 10:40
robertfripp scrive "“Che corde usi?” “Non lo so. So solo che stanno in una bustina di plastica”. Così rispondeva qualche anno fa il buon Paul Mc Cartney all’incauto intervistatore che sperava di stappargli qualche opinione tecnica. Decisamente un approccio da musicista non-tecnico, per il quale lo strumento non è che il mezzo per esprimere le proprie idee musicali. E’ chiaro che Mc Cartney enfatizzava con la sua risposta un approccio che sappiamo essere molto meno naif con l’universo degli strumenti musicali da parte dell’ex-Beatle, ma quello che a me interessa porre in luce in questa sede è il confine tra semplice empiria (prendo la chitarra e suono), la tecnica intesa come conoscenza (dello strumento, ma anche teorico-musicale) e il tecnicismo fine a se stesso..."
Geronto - Guitar
di robertfripp | 29 novembre 2003 ore 15:09
robertfripp scrive "Mi piacerebbe parlare brevemente di un argomento che mi sta particolarmente a cuore perché fa parte intimamente del mio percorso musicale. Prima che chitarristi siamo ovviamente esseri umani e, a prescindere dalla nostra realtà, giovani o meno giovani, siamo costretti ogni giorno a scontrarci con la realtà quotidiana, a fare scelte di vita spesso in contrasto con il nostro grande amore per la musica. Che spesso ci portano inevitabilmente ad allontanarci dal nostro amato strumento per lunghi periodi, a volte per sempre..."
Ambient-guitar
di robertfripp | 29 ottobre 2003 ore 13:23
robertfripp scrive "Ogni giorno il chitarrista che è in noi cresce e matura aumentando il proprio bagaglio di conoscenze con nuove esperienze, raffinando la tecnica, maturando la propria voce, definendo la propria strumentazione, migliorando l'espressività. E "imparando a non suonare". Riflettiamo per un attimo su questo punto. Quanto conta per il chitarrista "medio" il silenzio come veicolo espressivo? Il silenzio non come assenza di suono, ma come "presenza" musicale, silenzio attivo e intenzionale. Spesso il problema non viene nemmeno preso in considerazione. Certo, un chitarrista maturo saprà ascoltare gli altri musicisti della propria band, capirà quando è il momento di accompagnare e quando quello di emergere dal tessuto sonoro. Ognuno di noi ricorda con tenerezza il proprio primo gruppo e come tutti andassero per conto loro, allietandosi l'un l'altro reciprocamente con un lungo interminabile assolo (producendo tutti assieme quel "caratteristico" risultato musicale che quasi tutti hanno vissuto con libidine nella loro adolescenza). "
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